Rubava al cimitero di Avellino, confermata in Cassazione la condanna a 2 anni e 4 mesi a carico dei un pluripregiudicato 56 enne di Boscoreale (NA), attualmente agli arresti domiciliari, che nel 2021 venne tratto in arresto ad Avellino.
Ieri – la VII sezione penale della Corte di Cassazione – ha confermato la condanna pronunciata nel 2022 dal GUP del Tribunale di Avellino, già ratificata nel corso dello stesso anno dalla Corte d’appello di Napoli, dichiarando inammissibile il ricorso proposto dall’imputato, e condannando quest’ultimo al risarcimento dei danni alle vittime dei borseggi, tutte costituite parte civile sin dal primo grado di giudizio con l’avvocato Mario di Salvia.
L’operazione denominata “ boss del cimitero “ e condotta nel 2021 dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, mise fine ad una attività predatoria messa in atto dal pregiudicato napoletano all’interno del cimitero di Avellino. Il pregiudicato dopo mirati appostamenti, sceglieva accuratamente le vittime e le pedinava dopodiché, approfittando di un attimo di distrazione o erano intente a far visita ai loro estinti, le borseggiava, trafugando, spesso, anche quanto era custodito nelle autovetture.
A sporgere denuncia, quasi sempre donne, che lamentavano furti di portafogli avvenuti con destrezza e prelievi non autorizzati o spese indebite avvenuti con le loro carte di credito. Confermati in appello anche i risarcimenti alle vittime, tutte costituite parte civile nel giudizio con l’avvocato Di Salvia.
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