Dottor Google vince sempre. Anche se rivolgersi subito al web quando accusiamo un dolore o ci accorgiamo che qualcosa nella nostra salute non va può influenzare negativamente le nostre scelte, resistere al richiamo dell’autodiagnosi davanti al pc non è semplice. A cercare di dare le risposte giuste ci pensa un nuovo podcast, chiamato “Malati di Sintomi”.
Realizzato da Podcastory in collaborazione con il Policlinico di Milano, sottopone i sintomi più “richiesti” sui motori di ricerca (individuati dagli autori) a un pool di esperti, con lo scopo di dare informazioni affidabili e consigli utili.
Noi ne abbiamo scelti 4 per la stagione 1, dedicata alla pelle: prurito, eruzioni, lividi e sudorazione. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Il prurito un sintomo che può sembrare banale ma segnala la manifestazione di diverse condizioni. «Si tratta di una sensazione fastidiosa che costringe a grattarsi, dovuta al rilascio di sostanze irritanti come l’istamina», spiega Rosa Lombardi, specialista della Medicina ad Indirizzo Metabolico del Policlinico di Milano e professoressa associata di Medicina Interna.
«Può essere localizzato (concentrato in un punto), o generalizzato (si estende a tutto il corpo). Nel primo caso riguarda soprattutto punture d’insetto o reazioni allergiche, come una dermatite da contatto, problema che può essere accompagnato da lesioni della pelle; si interviene con farmaci antistaminici e, nel caso della dermatite da contatto, con cortisone, da applicare sulla zona interessata».
Le preoccupazioni, invece, crescono se il prurito è generalizzato: «Spesso si associa ad altri sintomi che possono rivelarsi dei campanelli d’allarme, come per la cirrosi: in tal caso, la sensazione compare perché il fegato non è in grado di metabolizzare alcune sostanze urticanti contenute nella bile, che vanno a depositarsi in circolo. La causa principale, però, rimangono le reazioni allergiche a farmaci e alimenti, che oggi vengono trattate con antistaminici in grado di dare minori effetti collaterali, come la sonnolenza. Da assumere in base all’entità della reazione e alla persistenza del prurito, con terapie che possono durare anchsettimane», conclude Lombardi.
- 2. Non sottovalutare le eruzioni
Si tratta di un sintomo estremamente comune di diverse malattie. «Anticipate da un prurito diffuso che ostacola il riposo notturno e accompagnate dalla desquamazione delle aree fra le dita e dalla presenza di qualche piccola papula a livello del tronco o degli avambracci, le eruzioni sono il segnale della scabbia», afferma la dottoressa Emanuela Passoni, specialista della Dermatologia del Policlinico di Milano.
Causata dall’acaro Sarcoptes scabiei var. hominis, si tratta di un problema molto frequente, tanto da essere stato inserito dall’OMS nelle 15 malattie dermatologiche più frequenti.
«Può essere trasmessa per via sessuale, ma colpisce anche chi soggiorna in un albergo dove l’acaro è presente per almeno 48 ore su mobili e lenzuola. Le eruzioni della scabbia compaiono dopo il prurito, con lievi escoriazioni a livello delle mani e delle pieghe interdigitali, seguite da piccole papule, a livello degli avambracci e della regione ombelicale, parti del corpo delicate dove la pelle è molto sottile. A rischio anche le ascelle, la zona areolare nella donna e il torace nell’uomo.
Per intervenire si applicano localmente prodotti come la permetrina 5%, dal collo in giù, per 3 giorni consecutivi. Quindi, si osserva un giorno di stop seguito da altri tre giorni di cura. Inoltre, occorre avvertire e visitare conviventi e parenti stretti del paziente, poiché i casi di scabbia vanno denunciati all’ATS (agenzie di tutela della salute). Infine, dopo 3-4 settimane ci si sottopone a un controllo. Da ricordare: gli indumenti vanno lavati a secco o a 60 °C, in modo da uccidere l’acaro», conclude l’esperta.
A scatenare le ricerche sul web c’è anche un fenomeno come i lividi: «Sono dovuti a uno stravaso di sangue causato dalla rottura dei vasi della cute, che si accumula nel sottocute», chiarisce il dottor Andrea Artoni, ematologo della Medicina – Emostasi e Trombosi del Policlinico di Milano. «La causa principale sono i traumi, leggeri o meno, e compaiono soprattutto in zone come avambracci o arti inferiori».
Il vero problema, in questo caso, sono le condizioni che ne favoriscono la comparsa: «In primis, una carenza di idratazione della cute e l’assottigliamento della pelle, come capita nelle persone anziane. Così come l’uso di antinfiammatori da banco (escluso il paracetamolo), in grado di inibire la funzione piastrinica, facilitando il sanguinamento della pelle», specifica l’esperto.
Come si interviene in caso di lividi? «C’è poco da fare, ma non sono manifestazioni che mettono a repentaglio la salute del paziente. Se compaiono spesso, però, è importante rivolgersi al medico e valutare che non siano la spia di malattia come l’emofilia e la carenza di piastrine. Per fare chiarezza ci si può sottoporre a esami come emocromo e test di coagulazione di base. Èd è altrettanto importante prevenirli, idratandosi bene (almeno 1,5 o 2 l al giorno) ed evitando di abusare di antinfiammatori», conclude Artoni.
Anche la sudorazione si aggiudica un posto fra le preoccupazioni più gettonate dagli internauti. «Escludendo quella dovuta agli ambienti particolarmente caldi e all’attività fisica, la causa più comune è l’ansia», afferma il professor Nicola Montano, direttore della Medicina – Immunologia e Allergologia del Policlinico di Milano e professore ordinario di Medicina Interna del
degli Studi di Milano.
«Gli stati ansiosi sono soggettivi, perciò in alcune persone possono essere dettati anche da eventi di “routine”, come per esempio un incontro di lavoro oppure il momento dell’attesa in vista di una visita medica, generando una situazione di disagio».
Cosa fare allora? «Tornano utili tutte le tecniche cognitivo comportamentali basate su controllo del respiro e meditazione, come la mindfulness per esempio: estremamente efficace, come dimostrato già da diversi lavori scientifici, viene appresa in circa 8 sedute da un paio d’ore, ma poi occorre dedicarle almeno mezz’ora al giorno, quotidianamente, altrimenti c’è il rischio di perderne i benefici. Mantenendo questo costante allenamento gli effetti sono notevoli», continua l’esperto, che suggerisce anche yoga e agopuntura.
«È importante parlare con il medico se la sudorazione si presenta durante il sonno: in tal caso, infatti, non c’è un’attivazione del sistema nervoso simpatico, perciò potrebbe entrare in gioco qualche altro fattore», conclude Montano.
Basta fake news, il medico è on air
Suddiviso in 5 puntate, “Malati di sintomi” è in onda dal 15 ottobre sulla app di Podcastory e le piattaforme di podcasting. Perché un podcast sulla salute? «In un mondo in cui siamo diventati tutti “tuttologi” invitiamo gli ascoltatori a fare un passo indietro, rimettendosi al parere di veri esperti: i medici del Policlinico», spiega Francesca Silvia Loiacono, Co-founder & Chief Production Officer. Per fidarsi di chi ne sa più di noi, non perdersi nei labirinti della rete ed evitare di cadere nel tranello delle fake news.
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