Ernesto Salvini, direttore sportivo dell’Avellino solo per qualche giorno, è stato intervistato da La Casa di C, per raccontare quanto accaduto la scorsa estate.
“Al presidente D’Agostino, con cui ho parlato già l’anno scorso, dissi che non riesco a lavorare solo per dire che lavoro, ma se sposo un progetto è perché so che posso incidere in modo sostanziale. Dissi loro che avrei studiato la situazione e deciso: sono rimasto 10 giorni ad Avellino, una piazza fantastica con un grande presidente.
Ma quando mi sono reso conto che le cose che andavano in contrasto con la mia visione del calcio erano troppe per garantire alla proprietà una salvaguardia economica, ho deciso di fare un passo indietro. Non era il momento giusto, non ero la persona giusta per l’Avellino, ma in futuro vorrei lavorare in questo club. Il presidente ha fatto enormi sacrifici, gli ho consigliato chi potesse essere la persona giusta, io avrei preteso troppo da lui. Mi fa piacere che i risultati stiano premiando la squadra, ma da un punto di vista economico il presidente avrà dovuto fare ulteriori sacrifici”.