Scandone, futuro sempre più in bilico: non inviata l’offerta all’AIR – IL CIRIACO

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Resta grigio, tendente al nero, il futuro della S.S. Felice Scandone. La situazione economico-finanziaria, come noto da tempo, è molto più che difficoltosa. Le novità, però, non fanno ben presagire.

Va fatto prima un passo indietro, ricapitolando ciò che è successo nelle scorse settimane. Come anticipatovi (prima anche della famosa riunione in Comune col sindaco Gianluca Festa), la Scandone ha accumulato una massa debitoria ben più alta rispetto a quanto era preventivato inizialmente: più di 20 milioni (per la precisione 22.5) i debiti accumulati nei confronti dei creditori.

Proprio il sindaco Festa, il giorno seguente e a seguito della riunione, ha affermato come l’unico modo di salvare la Scandone fosse quello che i creditori accettassero una riduzione fino al 20% o 30% (in base ai casi, qui i dettagli sulle proposte), altrimenti si sarebbe andati verso la scomparsa della società biancoverde.

La situazione, in ogni caso, non è sembrata fin da subito semplice. C’è, ad esempio, il caso relativo ai 6 milioni di budget a disposizione per pagare i creditori. Per ammissione fatta da fonti vicine alla stessa Scandone, questi 6 milioni sarebbero stati ottenuti grazie alla gentile concessione della controllante, quindi Sidigas. Sidigas che, però, al contempo ha altre grane ben più importanti da risolvere, ovvero i 250 milioni di debiti accumulati. Quindi perché concedere 6 milioni alla Scandone, bene prezioso dal punto di vista sentimentale ma che alla società madre non porta incassi ma soltanto spese?

Inoltre da quando è venuta a galla la questione dei 22.5 milioni di euro di debiti complessivi, sempre da fonti Scandone è stato più volte ribadito che l’accettazione o meno  dell’AIR relativamente alla proposta di riduzione del pagamento del credito sarebbe stata fondamentale. Va ricordato che la stessa azienda di autotrasporti lo scorso luglio aveva preso atto della proposta del pagamento del 50% del debito da parte della Scandone. Una volta venuta fuori la reale massa debitoria, però, la società biancoverde aveva deciso di inoltrare all’AIR un’altra proposta, pari al 20% del debito totale (se i calcoli non sono errati, una cifra pari a 255.642,048 euro). La notizia delle ultime ore, che desta preoccupazione e non poca, è che da allora la Scandone non ha inviato alcuna proposta all’AIR. Quest’ultima l’attendeva entro una decina di giorni da quell’incontro in Comune, avvenuto il 1 dicembre. Ad oggi però, 21 dicembre, da quanto riferito dai legali dell’AIR, non sarebbe arrivata ancora alcuna proposta. E va ricordato come la fine di questa vicenda fosse auspicata dal primo cittadino, per sua stessa ammissione, entro la fine del 2020.

Dunque diverse domanda restano lecite. Ci sarà un colpo di coda, considerando che però dovranno essere trovati accordi anche con gli altri creditori e non solo con la società di autotrasporti? Oppure al termine dell’anno solare o poco più in là volgerà inesorabilmente al termine anche la sopravvivenza (perché ormai di questo si tratta) della Scandone? L’AIR SPA, società partecipata al 99% dalla Regione Campania, nella figura del suo amministratore unico Anthony Acconcia potrebbe accettare una proposta così al ribasso? E perché si sta provando a salvare disperatamente la società biancoverde: solo per una questione di storia e di affezione o si sta cercando di prendere semplicemente tempo?



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