Scarpe running da donna: le migliori 4

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Abbiamo testato 10 novità: le migliori 4 sono disegnate per le esigenze del piede femminile e attutiscono al meglio l’impatto falcata dopo falcata

Poter finalmente tornare a correre dopo la quarantena è in cima alla lista dei desideri di tante donne. E magari lo stop forzato dell’emergenza Coronavirus ha ispirato in tante altre la voglia di ricominciare a farlo.

Per “vecchie” e nuove runner le scarpe da running rimangono l’attrezzatura più importante, da scegliere con cura per ottimizzare i vantaggi dell’allenamento e ridurre il rischio di infortuni. Per aiutarti a non sbagliare acquisto, le nostre esperte hanno testato sul treadmill di casa (per non violare le disposizioni anti-contagio) 10 novità al femminile.

Specifica importante: anche se allenarsi “sui rulli” non è esattamente come farlo outdoor, perché comporta una tecnica di corsa leggermente diversa, le principali caratteristiche tecniche di una calzatura possono comunque essere valutate. E non a caso molti negozi specializzati mettono a disposizione dei clienti proprio dei tapis roulant per provare i diversi modelli anche “in azione”.

Non cambiano solo i colori

La scelta di partenza di questo lab è stata quella di considerare solo modelli di scarpa da corsa da donna, contraddistinti non solo da diverse colorazioni, ma soprattutto da specifiche caratteristiche tecniche.

A parità di numero, il piede femminile è infatti comunque differente da quello maschile: generalmente, ha un avampiede più ampio e più lungo e un tallone più stretto. La struttura della scarpa da running deve quindi adattarsi a questa morfologia.

Inoltre, nei modelli femminili è richiesta una diversa distribuzione e conformazione delle scanalature nella suola per assecondare quella maggior flessibilità dell’avampiede che solitamente contraddistingue le runner rispetto ai colleghi maschi. Infine, va considerato che a parità di altezza e misura di piede, le donne presentano una minor massa muscolare degli uomini e quindi meno peso, oltre che un arco plantare generalmente più pronunciato: per tutti questi fattori i modelli femminili sono caratterizzati da una diversa densità e distribuzione del materiale dell’intersuola.

Contro traumi e dolori

In una scarpa da running è fondamentale la capacità di ammortizzare i ripetuti impatti con il terreno. Perché ciò avvenga, devono essere presenti circa 3 cm di suola morbida sotto il tallone, per proteggere adeguatamente il calcagno a ogni falcata ed evitare traumi e dolori.

Meglio ancora se c’è una differenza di altezza tra tallone e punta per favorire la rullata del piede: caratteristica che giova a qualsiasi runner, indipendentemente dal livello e dalle distanze percorse nelle singole uscite. A fare la differenza in termini di comfort c’è poi la flessibilità della suola, che deve favorire il passaggio dell’appoggio dal tallone alla punta e, nello specifico, anche assecondare la maggior mobilità che caratterizza il piede femminile.

Occhio alla tomaia

Correndo sul tapis roulant, le nostre tester hanno infine valutato per ciascuna scarpa la qualità della tomaia, di solito meno voluminosa nei modelli femminili rispetto a quelli maschili dello stesso numero. Prima qualità richiesta: deve contenere bene il piede durante la corsa, sostenendolo al meglio su entrambi i lati per evitare che “scappi” nelle curve o nei cambi di direzione.

Seconda: il tessuto sintetico in cui è realizzata dev’essere perfettamente traspirante per consentire al sudore di evaporare, così che il piede si mantenga fresco e asciutto durante la corsa.

Il consiglio in più

Specie quando le temperature si fanno più alte, durante la corsa i piedi tendono a gonfiarsi, generando in particolare una sensazione di “pressione” sotto la linguetta. Per fare in modo che la scarpa sia stabile, ma risulti meno stretta e consenta un migliore passaggio dell’aria, è allora utile introdurre qualche modifica all’allacciatura.

Innanzitutto, meglio non intrecciare i lacci, ma infilarli in modo che risultino paralleli tra loro. Dopo di che va adottato questo piccolo trucco: su entrambi i lati, si fanno passare i capi delle stringhe dall’esterno nell’ultimo occhiello (quello posto più in alto e un poco disallineato dagli altri), lasciando un cappio largo un dito. Quindi si incrociano i lacci, infilando quello di destra nel cappio di sinistra e viceversa, prima di fare nodo e asola come sempre.

SCARPE DA RUNNING DA DONNA, I 4 MODELLI MIGLIORI:



Brooks Adrenaline GTS 20; prezzo: 140 €; info: brooksrunning.com

Il punto di forza. La morbidezza.

Appena l’hanno infilata ai piedi, le nostre tester ne hanno apprezzato l’estrema morbidezza, dalla tomaia fino ai lacci, passando per l’intersuola e la linguetta. Poi hanno iniziato a correre… ed è stato subito comfort: l’appoggio del tallone risulta ben protetto, mentre la rullata del piede trasmette anche una leggera spinta.

A fare la differenza è soprattutto il supporto offerto dal GuideRails: grazie all’inserimento di diversi materiali nell’intersuola, questo speciale sistema aiuta a correre in modo composto ed equilibrato. Molto apprezzata, infine, anche la tomaia: leggera e traspirante, fascia bene il piede.

Mizuno Wave Skyrise; prezzo: 140 €; info: emea.mizuno.com

Il punto di forza. Il sostegno.

Risulta così ammortizzata che, appena messa ai piedi, sembra di galleggiare su un morbido strato di schiuma. Una sensazione che continua anche durante la corsa, con le tester che hanno apprezzato in modo particolare la protezione del tallone, la capacità di rendere fluida la rullata, la stabilità (dettata dal tipico design “a onda” dell’intersuola firmato Mizuno) e il sostegno dell’appoggio, che aiuta a correre in modo composto e a mantenere l’equilibrio durante l’allenamento.
Promossa anche la tomaia: in mesh leggero e traspirante sulla parte anteriore, risulta solida e ben strutturata nella zona del calcagno.

Asics Novablast; prezzo: 140 €; info: asics.com

Il punto di forza. L’elasticità.

Ciò che le nostre esperte hanno subito notato è la loro leggerezza e il particolare design, stretto e appuntito, che potrebbe ingannare: una volta indossate, infatti, calzano bene anche ai piedi più larghi.
Durante la prova è stata apprezzata soprattutto per due aspetti: la differenza di 10 mm fra punta e tallone, in grado di agevolare il passo soprattutto sulle brevi distanze (5-10 km), e l’intersuola particolarmente elastico e reattivo, che la rende adatta alle runner “veloci”.
La tomaia appare a prima vista un po’ “secca”, ma è soltanto apparenza: morbida e light, ha anche dimostrato una buona capacità di traspirazione.

Topo Athletic Zephyr; prezzo: 170 €; info: topoathletic.it

Il punto di forza. Il comfort.

Alle nostre tester è bastato guardarla per notare l’ampiezza della punta e della pianta: una scelta che punta a trasmettere una sensazione di corsa naturale.
Lo spazio a disposizione delle dita, particolarmente “comodo”, assicura un ottimo comfort, mentre la poca differenza di spessore dell’intersuola fra avampiede e tallone offre un appoggio “libero” e garantisce una rullata spontanea.
Non solo: durante la prova questa calzatura ha assicurato una buona ammortizzazione e un’ottima spinta, che la rende perfetta per chi corre velocemente. Promossa anche la tomaia: quasi impercettibile, è l’ideale per allenarsi al caldo.

I nostri Lab tester: Lucia Di Battista, runner e atleta del Team Inferno, Bologna; Mari Vona, trainer, runner e atleta del Team Inferno, Firenze.

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Articolo pubblicato sul n. 17 di Starbene, in edicola e nella app dal 21 aprile 2020




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