Dopo quattro anni resta ancora ancora un giallo la sorte di Mimì Manzo.E nel quarto anniversario della sua sparizione i figli Romina e Francesco insieme alle sorelle del padre hanno portato portano un fiore nella cappella dell’Annunziata a Prata Principato Ultra, luogo nel quale l’ex muratore venne avvistato per l’ultima volta.
Sulla scomparsa di Mimì Manzo il procuratore di Avellino Domenico Airoma aveva annunciato a fine novembre sviluppi giudiziari imminenti. che potrebbero arrivare anche nei prossimi giorni. A quattro anni dalla scomparsa del pensionato di Prata Principato Ultra (è sparito a gennaio del 2021) sono attesi decisivi sviluppi giudiziari.
Sarebbero già stati firmati gli avvisi di conclusione delle indagini affidate al comando provinciale dei carabinieri di Avellino. Indagini eseguite con una lunga serie di interrogatori e raccolta di informazioni sommarie per scoprire la verità sulla scomparsa dell’anziano. Dai militari sono stati acquisiti diversi elementi, inclusi gli esiti delle tracce di Dna estratte dalla vettura T-Roc noleggiata da un’amica dei figli di Mimì ed esaminata nel luglio 2022 dal Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Roma, che potrebbero portare agli avvisi di garanzia per la scomparsa del 70enne, il sui caso è stato anche al centro di numero puntate della trasmissione tv «Chi l’ha visto».
Dagli accertamenti effettuati nell’ottobre del 2023 – anche con l’ausilio di drone – emersero circostanze ed elementi analizzati dagli inquirenti. Gli uomini dell’Arma hanno lavorato incessantemente sul caso Manzo, disponendo continui sopralluoghi in un’ampia area tra via Marconi, la stazione ferroviaria dismessa e i depuratori. Le vasche utilizzate per le acquee reflue – già oggetto di analisi con i sommozzatori – sono state completamente svuotate e analizzate.
Decine i testimoni sono stati ascoltati sia in caserma che in Procura. Fondamentale la testimonianza della barista di Prata Principato Ultra resa il 20 gennaio di quest’anno. La giovane precisò: «A Prata in molti sanno quello che è successo a Mimì, ma non parlano. Forse dietro c’è qualcuno importante. Come fa qualcuno a mettere la testa sul cuscino avendo questo peso addosso? Noi vogliamo solo far stare in pace Mimì, che sicuramente non avrà avuto una buona morte».
Per la scomparsa di Domenico Manzo la Procura ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone, per le quali di recente è stata chiesta una proroga delle indagini: una è Romina Manzo, la figlia dello scomparso; ci sono poi l’amica Loredana Scannelli, sua madre Pasqualina Lepore e l’altro amico Alfonso Russo. Le accuse per i quattro sono, a vario titolo, sequestro di persona e false dichiarazioni al pubblico ministero. Le ultime immagini di Domenico Manzo sono quelle riprese dalle telecamere di sicurezza di un ristorante di Prata, che lo riprendono mentre cammina verso una stazione ferroviaria in disuso. Poco prima, hanno ricostruito gli inquirenti, l’uomo era uscito da casa sua, dove era in corso la festa di compleanno della figlia 21enne, dopo un litigio con la ragazza. In quella casa aveva notato che qualcuno aveva della droga, un particolare che aveva fatto saltare i nervi a Mimì: dopo aver avuto uno scontro verbale con la figlia, aprì la porta e andò via. Da quel momento più nessuna traccia di lui.