Scontro totale tra Giba e LNP – IL CIRIACO

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Dopo l’intervista rilasciata da Mario Boni, vicepresidente Giba, a “La Gazzetta dello Sport”, nella quale accusava pubblicamente i club di avere in sospeso molti pagamenti verso gli atleti e in cui metteva in dubbio la validità delle proposte finora pervenute, LNP non si è fatta attendere e ha subito risposto rimandando al mittente le accuse e rincarando la dose.

Ma andiamo con ordine. Sulle pagine della Rosa, Boni si è espresso così:

““La condizione è scandalosa. Molti nostri associati non ricevono stipendio da Febbraio, diversi club hanno tagliato il 30% di ingaggi che in A2 toccavano 3-4 mila euro mensili, mentre in B 1500-2000. Non essendo professionisti non hanno neanche tutele giuridiche, non esistendo un contratto di lavoro collettivo come in LBA. Tutto è basato su scritture private. […] Ci ha formulato (LNP)una proposta di contratto collettivo irricevibile dove con essa un giocatore fuori quattro mesi per infortunio perde il posto di lavoro. Siamo allo scontro. Alcuni nostri associati vorrebbero agire con azioni civili individuali. Sto cercando di trattenerli, ma se non ci sarà una soluzione adeguata andremo dal Giudice del lavoro per fare riconoscere i nostri diritti di questi giocatori che come i professionisti si allenano cinque giorni a settimana. La prossima stagione potrebbe anche non iniziare. E’ l’ultima soluzione, vogliamo trattare. […] E’arrivato il momento di fare piazza pulita di quei club che non ce la fanno e vanno avanti con mezzucci. Confidiamo in Basciano per rivedere la posizione di LNP, basta un’ora per trovare l’intesa. Il problema però sono i suoi collaboratori che hanno altri interessi. Serve un intervento del presidente Petrucci, l’unico che può risolvere la cosa e in cui abbiamo grande fiducia”.

Come detto LNP non è stata a guardare e tramite un comunicato firmato dal proprio presidente ha risposto immediatamente.

Nota Procura Federale dichiarazioni Boni

Si attende dunque lo sviluppo della situazione, ma il clima sembra quantomai teso e lo scontro ormai aperto, mettendo seriamente in discussione la buona riuscita delle trattative e rischiando di minare la regolare ripresa delle operazioni ad emergenza conclusa.



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