«Il fatto che la scuola sia diventata un terreno di campagna elettorale è davvero gravissimo e credo che non porterà un voto a chi ha ritenuto di voler fare una campagna elettorale di questo tipo, ma accentuerà una conflittualità che non solo non è necessaria in questo momento ma rischia di compromettere un mondo che ha grande necessità di essere
pacificato che ha bisogno di vedere tutti coinvolti rispetto a criticità che vengono da lontano e rispetto a cui ciascuno porta un pezzo di responsabilità, ma chi oggi pensa di darci delle lezioni forse le più grandi, perché ha disinvestito sull’istruzione, in maniera strategica e volontaria, con un piano preciso in mente”. E’ così che da Lauro, dove stamattina ha partecipato ad una delle manifestazioni di chiusura della campagna elettorale del Partito Democratico di Avellino, il viceministro dell’Istruzione Anna Ascani, vicepresidente nazionale del Pd, ha bocciato la linea del centrodestra che nelle ultime ore ha concentrato proprio sulla scuola gran parte della campagna elettorale per le amministrative di domenica e lunedì.
La linea dell’opposizione viene paragonata dalla rappresentante del governo Conte ad una sorta di conversione. «Apprezzo che oggi dal centrodestra ci dicano di investire sulla scuola, lo apprezzo sinceramente, diciamo che la considero un po’ come la conversione di San Paolo. Devono essere caduti da cavallo ed improvvisamente si sono ricreduti rispetto a quello che hanno fatto quando erano al governo. Stimo molto la mia collega Maria Stella
Gelmini, ma da lei non posso accettare che mi si dica che sulla scuola bisogna investire di più, perché purtroppo lei porta il nome di una riforma che in qualche anno ha tolto alla scuola dieci miliardi di euro e che purtroppo porta a quello che stiamo vivendo. Quello che non è conseguenza del Covid, che si aggiunge ai problemi storici che la scuola aveva e ha, che sicuramente anche noi, nonostante i finanziamenti disposti rispetto a chi ci ha preceduto non abbiamo saputo risolvere e su questo ci dobbiamo assumere il nostro pezzo di responsabilità, però rendere la scuola un terreno di scontro elettorale, fomentando le
preoccupazioni delle famiglie, che sono legittime e reali, perché abbiamo vissuto mesi complicatissimi, perché abbiamo tutti paura.
Soffiare su questa paura per qualche voto è gravissimo, perché disgrega una comunità che ha bisogno di stare insieme». Alla manifestazione organizzata nel Vallo di Lauro moderata dal direttore Gianni Festa e presieduta dai dirigenti nazionali del Partito Democratico Franco Iovino e Roberta Santaniello, con la presenza del commissario provinciale del Partito Democratico di Avellino Aldo Cennamo e dei candidati irpini al Consiglio Regionale il viceministro ha anche ricordato come la scelta del Partito Democratico di allearsi con il Movimento Cinque Stelle abbia messo in sicurezza il Paese, soprattutto pensando alla fase del lockdown e alla gestione dell’emergenza Covid: «pensate se un anno fa non avessimo messo l’interesse del Paese davanti a quello di guadagnare qualche percentuale in più, ci saremmo trovati a gestire l’emergenza Covid da un governo guidato da Matteo Salvini. Guardiamoci intorno, ai paesi dove ci sono i loro omologhi al governo, guardiamo al Brasile di Bolsonaro, a quello che è successo a Boris Jhonson che diceva che avremmo dovuto raggiungere l’immunità di gregge. Cosa è successo a quella destra che ha sottovalutato l’emergenza, perché ha in testa esattamente il modello che vi dicevo. Cioè non ha in testa l’idea che per correre bisogna reggersi su pilastri che sono appunto la sanità pubblica e la scuola pubblica. Questo Paese è stato messo in sicurezza grazie allo sforzo che il Partito Democratico ha fatto e che è stato un sacrificio, diciamocelo chiaro, per la nostra comunità è stato un sacrificio e non è stato facile. Stando al Governo con chi su molte cose è diverso non è facile, ma oggi rivendico che quella scelta è stata giusta. Allo stesso modo, se le nostre regioni dovessero mai decidere di consegnare il governo locale a chi ha un altro modo di governare in testa». Da qui l’appello per il lavoro svolto in Campania dal
governatore Vincenzo De Luca a sostenerlo, insieme al Pd, in questa campagna elettorale.
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