Scuola: da Miano all’Irpinia, ripartire dal coraggio delle idee. Rivoluzione necessaria per rispondere alle trasformazioni della società

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Una scuola capace di ripartire dal coraggio delle idee. E’ il senso del confronto tenutosi questo pomeriggio al circolo della stampa a partire dal volume della dirigente scolastica del Liceo “Elsa Morante” di Scampia Giuseppina Marzocchella, “Da scuola di periferia a centro di legalità – Buone pratiche all’I.C. 64° Rodari Moscati di Napoli”. L’esperienza alla guida dell’istituto comprensivo Moscati di Napoli, spiega Marzocchella, “ha richiesto la gestione di una realtà complessa, a partire da quelle che erano le risorse umane. Siamo stati chiamati a intervenire in situazioni delicate, a confrontarci con famiglie con gravi difficoltà economiche e forte disagio culturale, che non avevano alcuna conoscenza dei ruoli della scuola e non ne accettavano l’autorità, chiedevano solo che si intrattenessero in qualche modo i loro figli. Il vero problema era proprio lo scollamento tra scuola e territorio. Abbiamo rimodulato l’apparato dell’offerta formativa sulla base delle specificità del territorio, a partire dal contesto di Miano, dove esistevano faide tra famiglie che penetrano nella vita della scuola. L’istituto ha fatto da filtro a queste problematiche, riflettendo su di esse e intervenendo per riaffermare i valori di legalità e solidarietà. Abbiamo messo in atto un vero cambiamento con il progetto  ‘Miano  in testa’ per dimostrare che quel territorio, pur essendo periferia, meritava interventi adeguatu di riqualificazione urbanistica e valoriale. Lungo questo stesso percorso sono nati la Biblioteca e il Museo della legalità come laboratorio del fare e spazio per ricordare le vittime della camorra. Sono qui per testimoniare con il mio libro che le scelte coraggiose si possono realizzare”.

E’ quindi la moderatrice Rosa Bianco, docente a Scampia, a testimoniare l’attualità della lezione di don Milani, senza la quale il ruolo delle scuole nelle periferie perde efficacia “L’obiettivo deve essere quello di prevenire ogni forma di criminalità, dissuadendo i giovani dall’avvicinarsi a universi pericolosi”. La dirigente dell’Ufficio Scolastico della Provincia di Avellino Fiorella Pagliuca ribadisce come la scuola abbia bisogno  di “passione e etica della responsabilità, di un impegno quotidiano, di un’attenzione costante ai bisogni degli alunni. Anche l’Irpinia che può apparire un’isola felice ma deve fare i conti con un’emergenza educativa che chiede l’intervento di tutte le forze in campo, le istituzioni, le famiglie, le associazioni, i media. Si tratta, oggi più che mai, di costruire una rete e rimuovere qualsiasi ostacolo che possa privare gli studenti del diritto allo studio nel segno dell’equità. Bisogna dunque, innanzitutto comprendere i bisogni delle famiglie sui territori e proporre agli studenti riferimenti e modelli culturali credibili. Abbiamo il dovere educativo e morale di fare il massimo degli sforzi perchè la scuola risponda appieno alla sua funzione”. Sottolinea come il pregio del volume è nella “capacità di raccontare quanto sforzo e dedizione pedagogica siano necessari per aiutare i giovani provenienti da territori svantaggiati a costruire un futuro di speranza e fiducia in un mondo migliore”. Non ha dubbi Pagliuca “Le risorse e gli strumenti per promuovere l’innovazione nelle scuole ci sono, bisogna saperle sfruttare e smettere di aspettare che i cambiamenti arrivino dall’alto. Dobbiamo essere noi i costruttori del cambiamento, facendo della scuola  uno scenario del possibile. E’ tempo di una rivoluzione culturale che deve vedere tutti protagonisti”.

“La scuola è per sua natura presidio di legalità – spiega la dirigente del liceo Virgilio Lucia Forino – Quando pensiamo che debba “diventarlo”, ammettiamo che nelle periferie il compito della scuola debba andare oltre, stabilendo connessioni forti con il territorio e renderndo straordinario ciò che è ordinario. Di qui la necessità di partire dalla base, coinvolgendo innanzitutto gli studenti, facendo in modo che frequentino la scuola e offrendo loro opportunità di crescita personale, così da diventare agenti di cambiamento per il territorio”. Spiega come “La scuola non deve risolvere i problemi del mondo ma aiutare gli studenti ad acquisire consapevolezza di sè, a stabilire relazioni sociali autentiche, tenendo conto delle specificità dei contesti, penso alle grandi distanze che caratterizzano l’Irpinia e alle difficoltà legate ai trasporti. Di qui l’importanza di puntare su competenza e volontà”. Paolino Marotta, presidente Andis, sottolinea il fervore progettuale di presidi come Giusy Marzocchella e consegna la sua testimonianza di docente in scuole come quella di Rione Mazzini in cui arrivavano i ragazzi di realtà disagiate come quella di Sant’Antonio Abate. Quindi lancia l’allarme sui fondi del Pnrr, perchè siano davvero utilizzati per la realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi

Di notevole interesse anche le testimonianza delle docenti Olga Nazzaro e Luisa Bocciero del liceo Virgilio. Nazzaro pone l’accento sull’importanza di reagire e agire in maniera sinergica “Oggi la scuola deve fare i conti con gli effetti di una crisi occupazionale, delle strutture e dei trasporti che si ripercuote anche sulla vita degli studenti. E’ chiaro che a funzionare sono gli istituti che sanno prendersi cura del territorio, stringono alleanze con altre realtà sociali e garantiscono formazione, socialità e bellezza, favorendo la convivenza delle differenze”. Bocciero si sofferma sull’emergenza legata alla demotivazione degli studenti che ha a che fare anche con l’organizzazione della vita scolastica, a partire dai disagi legati ai trasporti “Il risultato è che solo pochi studenti sono messi in condizione di partecipare ad attività  e progetti pomeridiani e questo è un chiaro esempio di esclusione. Di qui la sfida che abbiamo lanciato come liceo Virgilio di costruire una scuola della persona, sfruttando i fondi del Pnrr per una progettazione integrata che rioganizzi gli spazi, a partire dalla realizzazione di un luogo in cui trattenersi anche il pomeriggio, studiare insieme ad altri compagni, con l’allestimento di un’agora digitale nel segno di un percorso montessoriano, che guardi alle professioni del futuro. Al tempo stesso vogliamo riorganizzare gli interventi per combattere la dispersione, recuperando motivazione e relazionalità”

Il direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa ricorda come la scuola sia strettamente collegata alla società di oggi, di qui l’importanza di una classe dirigente che investa sul ruolo della scuola e sappia spendere al meglio i fondi del Pnrr perchè non restino inutilizzati come spesso accade nel Mezzogiorno. Pone l’accento sulla crisi che attraversa le agenzie sociali, dalla famiglia alla scuola, invoca una rivoluzione del fare, chiede che la politica intesa come attenzione al bene comune e riflessione sulla società entri nella scuole. Punta l’indice contro le parole ‘scandaloese’ del ministro Valditara che ha duramente stigmatizzato l’atteggiamento degli studenti inneggianti ad Hamas. Il direttore di Agorà Giovani Marco Grasso sottolinea la volontà di tanti docenti di mettersi in gioco e la bella esperienza della rivista “Agorà Giovani” che sceglie di dare voce alle nuove generazioni “Anche quando siamo stati ospiti a Scampia dai ragazzi sono arrivate parole che facevano bensperare, dalle quali traspariva il loro desiderio di riscatto e cambiamento”. Orgogliosa l’editrice Giovanna Scuderi che ha fortemente voluto l’incontro, trasformatosi in uno spazio di riflessione sull’universo scuola

 


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