Il Tar di Salerno accoglie l’istanza presentata da 8 genitori di bambini che frequentano le scuole dell’infanzia e i primi due anni delle elementari nella città di Avellino contro la proroga di chiusura delle scuole firmata dal sindaco Gianluca Festa. L’ordinanza del primo cittadino, che ha rinviato il ritorno tra i banchi al 7 gennaio, nonostante l’ordinanza regionale avesse riaperto la possibilità della didattica in presenza fino alla seconda elementare, è stata bocciata dal Tar di Salerno chiamato ad esprimersi sulla proposta di decreto ante causam presentata dai genitori contro il Comune di Avellino, non costituito in giudizio, per l’immediata sospensione degli effetti del provvedimento sindacale.
L’ordinanza- questa tesi del Tar – non contiene alcun riferimento alle particolari situazioni di peculiare criticità che si sarebbero dovute previamente accertare con riferimento al territorio comunale da parte della competente Asl, come imposto dall’ordinanza regionale numero 95 del 7 dicembre. Quanto al periculum che, nel caso di specie, sussistono le prospettate gravissime ragioni di danno, dal momento che con l’ordinanza in esame viene disposta per la terza volta, senza soluzione di continuità rispetto alle precedenti ordinanze, la sospensione dell’attività didattica in presenza della scuola dell’infanzia e della prima classe della scuola primaria (e senza alcuna evidenza sanitaria sulla sussistenza di una situazione di maggiore rischio locale rispetto ad un andamento epidemiologico regionale e nazionale in accertato miglioramento). Per il Tribunale amministrativo allo stato, salvo ogni eventuale diversa sopravvenienza rinnovata valutazione sulla base di specifica istruttoria, la scelta adottata con l’ordinanza impugnata, non appare giustificata neanche in applicazione del generale principio di precauzione.