Saranno in piazza l’8 giugno i sindacati irpini per far sentire la loro voce di fronte ad un governo che non riesce a rispondere alle esigenze della scuola. Lo sottolinea Antonio D’Oria della Uil provinciale: “Ci troviamo di fronte ad una realtà che appare sempre più difficile tra mancati investimenti e difficoltà a garantire la sicurezza in molti istituti scolastici del territorio. Chiediamo da tempo un confronto che ancora manca, a partire dall’attuazione del protocollo sulla sicurezza legato agli esami di stato. Vogliamo offrire garanzie a studenti e docenti. Anche sulla questione dei tamponi è necessario fare chiarezza. Si continuano a caricare i dirigenti di eccessive responsabilità mentre diventa fondamentale convocare un tavolo tecnico. Ecco perchè diventa necessario promuovere uno sciopero, ribadire che c’è bisogno di un cambio di passo. Da parte del ministro vedo ancora molte manie di protagonismo che non lasciano ben sperare”. Sulla stessa linea Salvatore Bonavita della Cisl scuola: “Fino ad oggi studenti e docenti hanno sopportato tutto senza fiatare, dai continui cambiamenti sulla questione concorso alle incertezze sulla riapertura a settembre, fino agli esami di stato per i quali diventa difficile garantire la sicurezza. Se la situazione dovesse rimanere questa saremo costretti a chiamare in causa il prefetto per garantire la formazione delle commissioni che garantiscano lo svolgimento degli esami di stato. Fino ad oggi non ne abbiamo traccia. Un caso a parte sono poi Ariano e Lauro, due ex zone rosse, per le quali è inaudito che si possano sostenere gli esami in presenza. Ad Ariano sappiamo bene che i dati hanno confermato come il virus sia ancora in circolo. Al tempo stesso la situazione è ancora più difficile perchè manca un interlocutore alle scuole, dato che dal primo giugno la Grano non è più alla guida dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Chiediamo, dunque, che al più presto sia nominata una nuova dirigente. Ecco perchè l’8 maggio saremo anche noi in piazza Plebiscito per il flash mob”. A rilanciare sulla difficoltà che vivono le scuole anche il dirigente dell’istituto Maffucci di Calitri Gerardo Maffucci che chiama in causa la Provincia: “La prima mossa spetta alla Provincia per garantire sicurezza in vista degli esami di stato e della riapertura a settembre. Ci sono strutture in forte difficoltà sul territorio che nessun ds può risolvere”. Intanto dalla Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali alle organizzazioni sindacali è arrivato l’invito a revocare la mobilitazione indetta dai maggiori sindacati del mondo della scuola. Tra le ragioni indicate per la revoca dello sciopero dell’8 giugno da parte della Commissione: il mancato rispetto del termine di preavviso, che deve avvenire con un preavviso non inferiore a 15 giorni; e il mancato rispetto della regola di intervallo tra le azioni di sciopero, secondo cui tra un’azione e la successiva deve intercorrere un intervallo di tempo non inferiore a 7 giorni. Ma sull’invito del garante Uil e Cisl non si dicono preoccupati: “Lo sciopero si farà”
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