Se il fine giustifica i mezzi

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La sentenza del Tribunale di Locri contro Mimmo Lucano, ex sindaco di Locri, ha suscitato scalpore per la sua pesantezza: 13 anni e due mesi di reclusione e la restituzione di 500.000 euro che sarebbero stati sottratti alla Comunità Europea per finanziamenti usati illecitamente. La pena è superiore di quasi il doppio di quella chiesta dal PM. Le accuse sono molto pesanti: truffa, peculato, abuso d’ufficio, aggravate dall’ associazione a delinquere. Una condanna pesantissima come se fosse stato giudicato un pericoloso mafioso.

Il Procuratore di Locri, che si definisce un magistrato progressista, in una intervista alla stampa ha definito Lucano: “un bandito idealista da western” e si è augurato che la sentenza venga riformata in appello. Secondo l’accusa il sistema era organizzato per favorire varie cooperative locali, creare clientele, accumulare ricchezze, beneficiare di indotti elettorali, Per l’avv. Giuliano Pisapia, che lo ha difeso al processo, invece, la sentenza è “ingiustificata ed ingiusta”. I reati di cui si sarebbe reso colpevole sono di carattere amministrativo e quindi di competenza della Corte dei Conti e del Tar e non hanno rilevanza penale. Non ha tratto vantaggi politici rifiutandosi di candidarsi elle politiche del 2018 e alle Europee del 2019 e non ha messo in tasca un solo euro.

Anche se le sentenze non si giudicano, e quella di cui stiamo parlando appare corretta nella sua tecnicalità ragionieristica, qualche caduta di stile sulla definizione che il procuratore ha descritto come un “bandito idealista” ci sentiamo poter esprimere. Poteva limitarsi a parlare dei reati, e non augurarsi di essere sconfessato da altri giudici!

Chi è Mimmo Lucano e cosa ha rappresentato nella recente storia politica d’Italia? Nel 2016 la rivista americana “Fortune” inserisce Mimmo Lucano, unico degli italiani al 40° posto tra i 50 più famosi del mondo. La rivista LEFT lo candida al premio Nobel per la pace per il modello Riace che dovrebbe improntare la politica italiana all’accoglienza dei migranti.

Nel 2004 il piccolo comune di Riace ha accolto circa 6000 migranti richiedenti asilo integrandoli nell’economia del paese e dando loro una casa e un’opportunità di vivere con la popolazione autoctona. Sicuramente si è comportato con estrema leggerezza, è stato un “gran pasticcione” come ha scritto Travaglio, ma tra questo a giudicarlo un delinquente seriale ce ne corre. Summum ius summa iniuria dicevano i romani che se ne intendevano e sicuramente Lucano non ha letto Il Principe di Machiavelli per poter credere popolarmente che il “Fine giustifica i mezzi”, ma possiamo ritenere, senza alcun’ombra di dubbio, che non aveva alcun animus delinquendi.

Salvini gongola dimenticando subito il caso Morisi, Letta si dice esterrefatto e manifesta solidarietà, Conte si dichiara imbarazzato e si augura che in appello la sentenza possa essere modificata. La Meloni si accoda a Salvini. Per Luigi Manconi si tratta di un verdetto abnorme: ” … una giustizia incapace di comprendere la vita reale, i suoi affanni e le sue contraddizioni, di ascoltare il corpo sociale, i suoi sussulti ma anche i suoi sollievi, ha voluto mettere le <brache al mondo> animata da un sistema di pregiudizi e sospetti che hanno trasformato iniziative civiche e atti politici in altrettante fattispecie penali. E ha ridotto un sodalizio culturale ad associazione a delinquere,” (La Stampa, 1 ott,). Per l’attore Beppe Fiorello Lucano “è stato punito perché scomodo, non lasciamolo solo!” Erri De Luca ha twittato;” 13 anni di condanna per fraternità. Fiducia nella magistratura? No!”. Tantissimi altri, intellettuali, opinionisti, artisti, uomini dello spettacolo e della cultura, cittadini di ogni condizione e ceto sociale hanno manifestato sdegno contro la sentenza e solidarietà verso Lucano. Moltissimi cittadini sono scesi in piazza a Milano e in altre città per manifestare a favore dell’ex sindaco di Riace.

Noi ci uniamo al coro e diciamo “Forza Mimmo Lucano”. In appello farai valere le tue ragioni e dimostrerai che non sei un bandito, ma un politico che fa dell’idealismo uno stile di vita. E che dalla politica non hai preso nulla, non hai comprato ville o palazzi, e forse non hai neanche i solti per pagare gli avvocati.

di Nino Lanzetta



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