Sfila il desiderio di pace a Grottaminarda

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“È fragile il desiderio della Pace se non diventa un impegno nel quotidiano”. La frase dipinta dagli studenti dell’Istituto Superiore “Grottaminarda” su uno striscione racchiude tutto il senso della giornata dedicata alla Marcia della Pace a Grottaminarda.
Un messaggio forte e chiaro quello lanciato anche attraverso il titolo dell’iniziativa: “In piedi costruttori di pace”, altra frase emblematica questa volta di Don Tonino Bello, per ribadire che la Pace va costruita tutti i giorni ed in tutti i luoghi a cominciare dalla famiglia. Lo hanno detto bene tutti gli intervenuti: l’Assessora Marilisa Grillo nella sua introduzione, il Sindaco Marcantonio Spera nel suo benvenuto, il Parroco, Don Rosario Paoletti, il delegato del Vescovo, nonchè Direttore della Caritas Diocesana, Don Marco Ulto, il Presidente del Piano di Zona Sociale Ambito A1, Francesco Pizzillo, gli alunni di terza media dell’Istituto Comprensivo “San Tommaso D’Aquino” e gli studenti del Liceo Artistico dell’Istituto Superiore “Grottaminarda”. Ma il messaggio è stato ancora più chiaro quando nell’Aula consiliare sono state chiamate a raccontare la propria testimonianza persone del Burkina Faso, dell’Afghanistan, dell’Ucraina: Halidou Kabore che ha raccontato la sua esperienza in Irpinia da mediatore interculturale, Benazir Kamiri, afghana che ha spiegato la situazione delle donne nel suo paese e poi Serhii Saveliev e Kateryna Baieva e che hanno raccontato della decisione di lasciare l’Ucraina per proteggere e propri figli dalle atrocità della guerra.
La manifestazione organizzata dall’Amministrazione Comunale di Grottaminarda di concerto con la Caritas Diocesana, la Parrocchia di Santa Maria Maggiore, l’Ambito Sociale A1, la Pubblica Assistenza Grottaminarda e l’Associazione Fratres di Ariano Irpino, ha infatti visto un primo momento nella Sala Consiliare, poi la sfilata lungo Corso Vittorio Veneto con la partecipazione di circa 400 persone tra studenti, cittadini, componenti di associazioni ed ospiti di tante etnie diverse, soprattutto   ucraini. La scelta della data di ieri, un lunedì, è stata dettata proprio dalla forte volontà di avere la loro presenza, non possibile in altri giorni della settimana.
Il corteo è quindi giunto all’Auditorium Comunale per una pausa conviviale, occasione anche di scambio culturale oltre che di doverosa ospitalità.
«Ci auguriamo che questa manifestazione che vede insieme istituzioni, associazioni, cittadini – ha detto l’Assessora Marilisa Grillo –  sia solo un piccolo passo e che possiamo continuare a camminare insieme, promuovere nuovi progetti e realizzare azioni concrete nel segno dell’unità e della solidarietà».
«La Pace si crea attraverso la cultura, la conoscenza degli altri popoli, da qui l’importanza di una giornata come questa di riflessione su uno dei problemi più gravi che affligge attualmente l’umanità», ha detto il Sindaco Marcantonio Spera concludendo il suo intervento con un brano del drammaturgo tedesco Bertolt Brecht: “I bambini giocano alla guerra”.
«Dovremmo imparare a giocare alla Pace – ha detto il Direttore della Caritas Diocesana, Don Marco Ulto – un cambio di mentalità è proprio necessario. Come Caritas abbiamo accolto un sostanzioso numero di famiglie dall’Ucraina. Non eravamo pronti, ma non c’è bisogno di essere pronti per accogliere e per dimostrare che siamo persone dalle braccia aperte e dal cuore grande. Non si è pronti, lo si fa e basta».
Ha sottolineato come nel mondo ci siano tante guerre soprattutto per ragioni economiche il Parroco  Don Rosario Paoletti, ricordando che il Papa è partito proprio stamattina per il Congo e per il Sudan: «Sono luoghi lontani ma noi possiamo fare qualcosa qui dove siamo, a Grottaminarda, nelle nostre famiglie, nei posti di lavoro: essere “operatori di Pace”. Non è facile ma con l’aiuto di Dio e la buona volontà si può fare».
Ha spaziato parlando delle diverse guerre purtroppo in corso nel mondo fino a spiegare quello che è stato il percorso effettuato dal Piano di Zona Sociale nell’Ambito dell’accoglienza, il Presidente dell’Azienda Consortile Francesco Pizzillo: «Nel 2017 abbiamo aderito agli SPRAR per cercare di dare una prospettiva attraverso una mediazione culturale agli immigrati arrivati nei centri d’accoglienza, ed abbiamo invitato i singoli comuni a fare altrettanto; all’epoca furono 4 quelli ad entrare nella rete: Ariano Irpino,  Paternopoli, Frigento, Sant’Angelo all’Esca. Oggi il sistema si chiama SAI e si è ampliato con altri tre comuni: Vallesaccarda, Fontanarosa e San Nicola Baronia. Ci auguriamo che le persone assistite, circa un centinaio, di etnie diverse, possano trovare entro i prossimi tre anni una sistemazione adeguata ed autonoma».
Pizzillo ha snocciolato anche alcuni dati sulle persone assistite: ad Ariano sono 27 delle quali 17 dell’Ucraina, altre dell’Afghanistan, del Bangladesh, del Burkina Faso, della Costa d’Avorio; a Fontanarosa 15 assistiti, 8 dall’Ucraina e 7 dall’Afghanistan; a  Frigento 13 assistiti, 8 dall’Ucraina e gli altri dal Senegal, dal Pakistan, dal Bangladesh, dal Burkina Faso; a Paternopoli 11 assistiti, da Pakistan, Nigeria, Costa d’Avorio; a  San Nicola Baronia ci sono 10 persone dell’Ucraina; a Vallesaccarda 8 tutti dall’Ucraina; a Sant’Angelo all’Esca 16, 5 dall’Albania, 3 dalla Nigeria, 4 dall’Afghanistan, 4 dal Niger.
Presenti all’iniziativa oltre alla quasi interezza dell’Amministrazione comunale di Grottaminarda, anche il Vicesindaco di Paternopoli, Salvatore d’Amato, Vincenzo Solomita, Direttore dell’Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali, Augusto Morella, quale delegato del  CdA, Lucia Gesa, Responsabile U.O. Immigrazione; ed ancora il Rettore del Santuario di Carpignano, Don Antonio Venuta, il Dirigente dell’IISS Grottaminarda, Attilio Lieto, docenti dei diversi istituti scolastici, il Presidente della Pubblica Assistenza Grottaminarda, Michele De Luca, il Presidente di Fratres Ariano Irpino, Amilcare Grasso, oltre agli ospiti dei SAI, moderatori culturali, assistenti sociali e a tanti cittadini di Grottaminarda e non solo.



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