E’ stato il sottosegretario Vittorio Sgarbi a tagliare il nastro della nuova sede, nel Palazzo Bevere Gambacorta, del Museo Normanno ad Ariano Irpino. Una galleria lunga 27 metri sulla quale si affacciano 7 sale che ospitano i reperti tra i quali spiccano le armi in asta Mario Troso . Sullo sfondo della Galleria, in una grande teca, campeggia una copia in seta damascata del celebre mantello di Ruggero II, indossato da Federico II nell’incoronazione imperiale in San Pietro (l’originale è conservato nel museo imperiale di Vienna, Weltliche Schatzkammer della Hofburg).
La prima sala del Museo della civiltà normanna è dedicata alla “quadrisfera”, una suggestiva installazione multimediale che offre una fantasmagorica rappresentazione della storia del regno normanno-svevo, intrecciando la grande storia con le vicende della contea di Ariano, primo insediamento normanno nel Sud-Italia. Seguono tre sale dedicate, rispettivamente, una a proiezioni di documentari e filmati, una a Ruggero II e una a Federico II. In esposizione: una significativa collezione di monete auree, argentee e bronzee del regno normanno-svevo (in particolare risalto il Ducato argenteo, il cui conio fu decretato da Ruggero II in Ariano e l’Augustale aureo di Federico II, considerato la più bella moneta del Medioevo); sigilli plumbei di Ruggero
II; reperti lapidei, argentei e pergamenacei; cinquecentine e altre rare edizioni antiche.
Nel Museo è consultabile, su di un monitor touch screen, un archivio digitalizzato di fonti documentarie del regno normanno-svevo.
Le tre sale sul versante destro della Galleria ospitano Il Museo e Centro Studi delle armi in asta “Mario Troso”, dedicato all’ing. Mario Troso, instancabile studioso e collezionista di armi antiche che, con generose donazioni, ha arricchito il nucleo originario di nuove armi e di una cospicua biblioteca specialistica.
In mostra nelle sale duecento cinquanta armi in asta originali realizzate tra V e XVIII secolo. Sono inoltre esposte una spada (makhaira) e una punta di lancia di guerriero greco del V secolo a.C.; un raro pilum romano; quattro scramasax di longobarde; un raro sperone del XII secolo; una scure da decapitazione del XII secolo; un’armatura del XVI secolo. In una sala è esposto un grande plastico della battaglia di Hastings del 1066.
A partecipare alla cerimonia lostudioso di armi antiche che ha donato la collezione al museo Mario Troso, il direttore della Pinacoteca Ambrosiana Alberto Rocca, il diretto Giuseppe Muollo ed i presidente e presidente onorario del Cesn Ortensio Zecchino ed Emanuele Emmanuele .
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