“Sorgenti quasi vuote, condotte inutilizzabili. La Regione dichiari lo stato di emergenza idrica” – Corriere dell’Irpinia

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Ariano Irpino – Nessuna polemica, ma toni decisi e senza sconti. Quelli dei sindaci invitati, questa mattina, alla conferenza stampa del primo cittadino della città del Tricolle, Enrico Franza, che li ha convocati per parlare dell’emergenza idrica. Alla presenza del nuovo presidente dell’Alto Calore, avvocato Antonello Lenzi. Franza ha esordito sottolineando come “siamo in attesa di risposte. Ma la collaborazione, leale, dei sindaci nei confronti dell’Alto Calore è fuori discussione. Così come quella ai primi cittadini, ai cittadini e ai comitati”.

E’ emersa, durante gli interventi, la necessità di rivolgersi, ancora in modo più incessante, alla Regione Campania “che deve fare anche qualche mea culpa – come ha detto il sindaco di Frigento, Ciullo-. Ci si è preoccupati più di sistemare le piazze, piuttosto che pensare al problema dell’acqua”. Bisogna insistere, e fare richiesta, perché i progetti “di cui molti Comuni si sono dotati – ha continuato Ciullo – per la rete idrica”. A Frigento, ad esempio, sono stati sostituiti due chilometri di condotte. A Sturno, invece, nelle frazioni ce ne è stato bisogno per sette.

“Mentre adesso abbiamo problemi nel centro urbano – aggiunge il sindaco Vito Di Leo -. In estate c’è una perdita di acqua di più del 60 per cento. Nel documento che andremo a sottoscrivere, per poi mandarlo alle istituzioni, deve essere chiesto perché i progetti sono stati annullati. E la Regione deve venirci incontro”. Questo è un momento drammatico per questa provincia, “noi dobbiamo essere collaborativi con l’Alto Calore. Lavoriamo tutti insieme e, insieme, portiamo questo grido di dolore”.

Gli intervenuti nella sala consiliare di Ariano, pero’, sono convinti che bisogna farlo “nella speranza di migliorare”. E non bisogna “pensare all’immediato”. L’Alto Calore, infatti, dovrebbe lavorare su “progetti a medio e lungo termine”. Perché a gestire solo il presente “non miglioreremo mai”. “Bisogna, da oggi in poi – interviene Marcantonio Spera, sindaco di Grottaminarda – trovare un viatico di approccio serio. Lenzi si è dimostrato disponibile, nel mio precedente incontro, così come quando ha incontrato il sindaco di Ariano. Iniziamo quindi un percorso con il piede giusto”.

Spera sottolinea come “quando ci si mostra tutti uniti, altri sono costretti a prendere decisioni importanti. Allora marciamo uniti. Le sorgenti sono quasi vuote, le condutture inutilizzabili. E ancora più danneggiate ci faranno spendere ancora più soldi”. Dal Tricolle, insomma, si sta cercando di costruire “una filiera utile per una tematica così importante”. Si chiede, alla Regione Campania “un atto di indirizzo politico: quello di dichiarare l’emergenza idrica”. Che sarebbe già un atto, di per sé, forte.

I primi cittadini hanno, inoltre, messo in evidenza come, in questa vertenza ci siano alcune incongruenze. Ad esempio, quando ancora si mandano i bollettini da pagare si sommano anche anni precedenti: questi sono “crediti inesigibili”. Per definire le questioni tecniche, c’è stato l’intervento dell’ingegnere Monaco. Il quale ha spiegato “le difficoltà che si incontrano nel dare l’acqua”. Ad ingessare, in qualche modo, l’ente idrico è il concordato.

Poi le dispersioni d’acqua delle reti. Che tutti sanno obsolete e fatiscenti. Il tutto, come se non bastasse, inasprito da un’altra situazione: quando si registra meno acqua e meno neve dei mesi invernali. “Cosa che ha anticipato – ha continuato l’ingegnere – l’emergenza di un mese e mezzo. Altrimenti l’avremmo vissuta a settembre. Ma se fosse stato così, i cittadini non si sarebbero comunque sentiti sollevati”. Ancora Monaco ha parlato dei progetti dell’Alto Calore. A questo punto, il pubblico presente ha rumoreggiato e chiesto risposte concrete al problema che si affronta nelle abitazioni.

Quindi è toccato al presidente dell’Alto Calore, Antonello Lenzi, chiarire un aspetto che riguarda i commissari succedutisi. Ai quali, secondo il presidente, non è attribuibile la colpa dei ritardi accumulati. Che, invece, sarebbe dovuta alle condizioni finanziarie in cui versa l’azienda, “società tecnicamente fallita”. E che è tenuta in vita, ha continuato Lenzi, grazie ad un espediente giuridico. C’è allora “bisogno di sostegno visto che è una società in disagio”.

Per alcune situazioni, dice ancora il presidente, “ci saranno risultati nei prossimi dieci giorni”. Da qui la proposta, al sindaco di Ariano, di rivedersi tra una settimana per verificare lo stato degli interventi. Senza dimenticare che è necessario “stare tutti insieme”. Quest’ultimo concetto è stato ripreso dal delegato ai rapporti con la Regione, Ruggiero, il quale ha ricordato che “l’acqua è un bene esauriente”. La chiusura dell’incontro, quindi, è toccata al sindaco di Ariano, che ha auspicato “coesione e impegno comune per affrontare il problema”. Sarà suo compito, infine, abbozzare un documento da presentare ai sindaci, ai cittadini e ai comitati per questa battaglia comune.



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