spariti tredici chili di oro dagli ex voto per un valore di un milione di euro – Corriere dell’Irpinia

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Sulla vicenda furti nella Curia Vescovile di Ariano Irpino, le sorprese non finiscono mai. Sarebbero 13 chili in tutto i chili di oro spariti dal caveau blindato del palazzo vescovile e che sarebbero stati sottratti nel tempo  dalla madre superiora della congregazione di Santo Spirito arrestata dai carabinieri, a San Cesareo, in provincia di Roma. Secondo gli inquirenti , in un primo momento, il valore dei preziosi ammontava ad  80 mila euro, ma ora  ci sarebbero ulteriori segnalazioni di altri monili  scomparsi  dalle chiese della curia irpina che  fanno lievitare di gran lunga il bottino dell’oro  rubato.

Suor Bernadette, 45 anni indonesiana, è accusata di rubato gioielli, monili, oggetti sacri ed ex voto d’oro e d’argento di nove chiese  e perfino una reliquia di San Nicola, tutti custoditi dalla curia di Ariano Irpino – Lacedonia, per un valore complessivo di 1 milione di euro e fusi in lingotti o venduti a compro oro.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Benevento, sono partite dalla denuncia del vescovo di Ariano Irpino, monsignor Sergio Melillo, per ammanchi di oro votivo in diverse parrocchie della diocesi: di Castel Baronia, Carife, Savignano oltre che della stessa Ariano e  Bonito. E proprio in quest’ultimo Comune, nel santuario della Madonna della Neve (nella frazione Morroni), ad agosto scorso, si era levata una forte protesta da parte della comunità per la sparizione degli ex voto . Denunciata la scomparsa di  di 54 gioielli pari ad otto chili di oro che erano stati collocati sul manto della Madonna. Mentre a Carife spariti dalle fasce  sulla statua di San Rocco ben 36 ex voto  in oro.  Inoltre manca tutto il tesoro aureo, pari a 5 chili rappresentato da collane, bracciali, gioielli, spille, orecchini e medaglioni, donato dalla Principessa Carolina Filangieri (1821-1895) alla chiesa di Sant’Anna di Savignano Irpino, tra i beni sottratti, secondo la Procura della Repubblica di Benevento, dalla stanza blindata della diocesana la quarantacinquenne indonesiana.  La La suora dopo l’interrogatorio di garanzia avvenuto nei giorni scorsi a Rebibbia,  è ristretta agli arresti domiciliari in una residenza dell’ordine monastico a  Pineta Sacchetti, in provincia di Roma.



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