Stefano Tacconi si racconta dopo la malattia nel salotto di Domenica in e ricorda le stagioni con l’Avellino: vissi il dramma del terremoto

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Ha voluto ricordare anche l’esperienza con l’Avellino calcio e la pagina dolorosa del terremoto dell’80 Stefano Tacconi nella sua intervista a Domenica In, ospite del salotto di Mara Venier. Un’intervista toccante nella quale ha parlato dell’ischemia che lo ha colpito il 23 aprile del 2022 e di come abbia cambiato per sempre la sua vita “Sono trascorsi più di due anni da quel terribile momento e il peggio è alle spalle, ma ciò non significa purtroppo che le difficoltà siano finite”. Ha sottolineato, poi, il ruolo cruciale della famiglia, dalla moglie Laura Speranza al figlio Andrea, il primo a soccorrere il padre “Ha avuto un forte mal di testa”, ricorda Andrea con gli occhi lucidi ,”fortunatamente ero lì e l’ho preso al volo. L’istinto mi ha portato a metterlo nella posizione giusta. È stato difficile da affrontare”.

Quindi Stefano ha ricordato il legame forte con la Juventus, tanto da essere tornato allo stadio per assistere alla partita dei bianconeri, l’amicizia con Totò Schillaci “un’amicizia profonda. Quando è arrivato a Torino la prima volta mi sembrava spaurito, mi è venuto naturale aiutarlo a inserirlo. Da allora siamo diventati grandi amici. Se ne vanno sempre i migliori”. Ha voluto sottolineare, però, come tante siano state le esperienze calcistiche importanti, anche in squadre differenti dalla Juventus, come quella con l’Avellino “in cui ho vissuto il dramma del terremoto” Stefano Tacconi arrivò ad Avellino nell’estate del 1980 per sostituire un altro grande portiere, Ottorino Piotti, appena ceduto al Milan. L’anno precedente Tacconi aveva difeso i pali della Sambenedettese, in serie B.  Rimase in Irpinia per un triennio, con un’interpretazione spregiudicata del ruolo – «dovevo fare anche da “libero”» –,ed emergendo, insieme a elementi come Barbadillo, Carnevale, De Napoli, Favero, Juary e Vignola, tra i maggiori talenti portati alla ribalta durante gli anni 80 dalla provinciale biancoverde del commendatore Antonio Sibilia.



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