Stellantis, premio di risultato ai lavoratori di 2112 euro di media

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Roma, 15 febbraio. In mattinata l’azienda Stellantis ha comunicato alle Organizzazioni sindacali il premio di risultato da erogare nel 2024 sulla base dei risultati del 2023, che sarà pari mediamente a 2.112 euro. Il premio, che verrà erogato ad aprile, sarà pari al 7,21% della paga base annua, quindi a euro 1.688 per la prima area professionale, 1.812 per la seconda e 2.223 per la terza, e a queste somme verrà aggiunta una somma aggiuntiva “special premium” di 300 euro, grazie alla scelta aziendale di valorizzare gli ottimi risultati dell’anno appena finito.

“In questi giorni le aziende Cnh Industrial, Iveco e Stellantis ci hanno comunicato i risultati del premio di risultato che interessa oltre 60mila lavoratori delle aziende che applicano il CCSL firmato nel marzo scorso da Fismic, Fim, Uilm Uglm e AQCFR. Nonostante le difficoltà dovute alla transizione digitale ed ecologica e l’inizio della fase del passaggio all’elettrico, il premio aggiunge, all’aumento della paga base concordata dell’8% in due anni, circa 1500 euro medi per Cnhi, per Iveco circa 1000 euro medi, e circa 2000 euro per i lavoratori Stellantis a cui si aggiungono 300 euro di elargizione unilaterale. Per quanto ci riguarda, questi risultati sono la conferma che contrattare paga e che i risultati che si ottengono dalla contrattazione sono senza dubbio migliori di quelli che cerca il sindacato antagonista che rifiuta di contrattare. Inoltre, è la conferma che il Piano di investimenti delle aziende in Italia è la migliore smentita di tutti gli uccelli del malaugurio che vogliono Stellantis come un’azienda oramai governata dai francesi.”, commenta il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo.

“L’Italia rappresenta un punto di forza di Stellantis mondo, fornisce un risultato importante alla bilancia export-import a favore del nostro Paese, e i lavoratori italiani sanno di lavorare per un’azienda che a fronte dei risultati distribuisce crescite salariali. Nei prossimi mesi ci incontreremo con le aziende anche per definire gli aumenti contrattuali della paga base per gli anni 2025-2026.”, continua Di Maulo.

“Ora chiediamo che il Governo la smetta di fare minacce con il fucile scarico e inizi seriamente a definire quali impegni concreti lo Stato italiano desidera investire per supportare il complicato processo di transizione verso l’elettrico e che definisca, oltre agli incentivi per l’acquisto, anche piani seri e concreti per le infrastrutture necessarie e per investire in ricerca e sviluppo verso le nuove tecnologie.”, conclude Di Maulo.


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