Le parole del presidente di Stellantis, John Elkann, in audizione alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato, confermano quanto già annunciato in sede MIMIT il 14 e il 17 dicembre e, allo stesso tempo, evidenziano un cambio d’impostazione rispetto alla gestione di Tavares. Fatto che giudichiamo positivo”.
Così il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, sottolineando con favore “la conferma dei programmi per il nostro Paese e la scelta del Gruppo di affidare un ruolo di centralità agli stabilimenti italiani. Elkann intende dare continuità al ‘sogno’ del nonno Gianni Agnelli, mantenendo l’italianità nella produzione di auto, peculiarità che ha reso il marchio Fiat ieri, Stellantis oggi, uno dei simboli dell’auto e del “made in Italy” riconosciuto in tutto il mondo”. Per Spera, “l’adozione di motorizzazioni ibride ha determinato un cambio di rotta strategico utile a cogliere le opportunità di mercato e a incrementare i volumi produttivi. È altrettanto importante, in questa fase, l’impegno del Governo attraverso misure di sostegno ai lavoratori cassaintegrati dell’indotto Stellantis, finalizzati a sviluppare e potenziare le competenze dei lavoratori, garantendo un’integrazione al reddito e la formazione continua degli stessi”. Inoltre “attendiamo risposte sulla Gigafactory di Termoli, come UGL Metalmeccanici ne sosteniamo il rafforzamento e chiediamo un impegno certo e a breve termine sulla fattibilità della fabbrica. L’Italia ha un ruolo importante nelle aziende metalmeccaniche, soprattutto nella produzione di motori, in particolare gli ibridi, e occorrono interventi per aumentare le produzioni rispetto alle attuali. Sono in atto due transizioni – conclude Spera –, industriale e energetica, che dobbiamo dimostrare di governare per il bene della produzione made in Italy e tutti devono dare il rispettivo contributo, ognuno per la propria competenza, al fine di modificare le posizioni del piano UE sull’auto, realizzando un fondo specifico per il settore, sul modello del Next Generation EU”.