A Taranto si respira rassegnazione. La squadra, abbandonata da Cazzarò e dal suo vice dopo il mancato pagamento di stipendi e contributi (settembre e ottobre), ha chiesto aiuto all’Assocalciatori, con una nota stampa.
Il comunicato dei calciatori del Taranto
“Pur essendo coscienti che la stagione sportiva sarebbe stata complessa, è preoccupante notare come le difficoltà progressivamente siano aumentate rendendo impossibile anche la semplice pianificazione del lavoro quotidiano”, si legge nel comunicato a firma del Taranto.
Nel mirino il continuo cambio di allenatori e staff tecnici: “Ciò ha causato molteplici cambi di staff tecnico e di dirigenti che ha svuotato lo spogliatoio e il team di figure professionali e di professionisti che avrebbero sicuramente dato il loro contributo alla causa dal punto di vista tecnico e organizzativo. Siamo ormai giunti ad un livello di approssimazione inaccettabile sia dal punto di vista lavorativo che dal punto di vista umano”.
Disattese le promesse della APEX: “A ottobre sembrava che, finalmente, ci dovesse essere un cambio di rotta, con l’avvento di APEX, nella quale avevamo riposto tutte le speranze relative all’immediato futuro, tanto che la squadra per evitare di compromettere il passaggio di quote ha evitato di procedere con le tutele lavoristiche del caso, pur in presenza di gravi inadempimenti nel pagamento delle nostre retribuzioni. Abbiamo concesso ulteriori due mesi di tempo alla società per poter migliorare lo stato delle cose continuando quotidianamente ad adempiere ai nostri obblighi contrattuali, rispettando modalità di organizzazione del lavoro alquanto discutibili“.
I calciatori rossoblù dicono basta: “A oggi, la misura è colma, considerato che anche a distanza di 5 giorni dal termine dei controlli COVISOC relativi al pagamento delle retribuzioni di settembre e ottobre le stesse non ci sono state ancora corrisposte, né dall’attuale proprietà, né da quella dichiaratasi acquirente. Non solo, dunque, dovremo fare i conti con un’ulteriore e pesante penalizzazione, ma anche con la gravissima lesione dei nostri più elementari diritti costituzionali di natura alimentare. Ogni membro della squadra in totale libertà deciderà se avvalersi, per il tramite dell’AIC, della possibilità di mettere in mora il Club nel rispetto delle disposizioni del vigente Accordo Collettivo categoriale”.
Taranto, la vicinanza dei calciatori all’ex tecnico Cazzarò
In conclusione: “La squadra e con essa l’AIC intendono condannare fermamente ogni episodio di intimidazione e violenza ricevuto, come quello verificatosi negli ultimi giorni ed esprimono la loro vicinanza al mister Cazzarò e alla sua famiglia. Comprendiamo la delusione della tifoseria in seguito soprattutto agli ultimi risultati ottenuti, ma vogliamo rammentare che senza le penalizzazioni subite il Taranto sarebbe ancora in corsa per raggiungere gli obbiettivi minimi stagionali, per i quali ognuno di noi ha scelto di sposare integralmente la causa, che, nonostante tutto, continueremo a onorare al massimo delle nostre possibilità”.