Avellino – La commissione Bilancio non riesce ad insediarsi e va nuovamente deserta. L’assenza, annunciata, dei consiglieri di maggioranza a far venir meno il numero legale, mandando su tutte le furie i componenti dell’opposizione, Nicola Giordano (Laboratorio Avellino) e Amalio Santoro (Si può). Alla fine quella che doveva essere una riunione di commissione, si trasforma in una conferenza stampa della minoranza a cui prendono parte anche Luca Cipriano e Marietta Giordano, “Mai più”.
I consiglieri denunciano la continua l’assenza di democrazia a Palazzo di Città annunciando che ricorreranno nuovamente al Prefetto, ma verrà presentata anche una mozione di sfiducia all’indirizzo del Presidente del Consiglio Comunale, Ugo Maggio, colpevole di non aver garantito i diritti dell’opposizione nel corso del Consiglio Comunale di ieri.
La commissione Bilancio avrebbe dovuto discutere sulle misure economiche a sostegno dei commercianti, ma i consiglieri di maggioranza Cucciniello Teresa, Cucciniello Giovanni e Preziosi Luigi, hanno comunicato la loro assenza al presidente Giordano tramite una nota scritta «affinché non vengano ricostruite motivazioni fantasiose», precisano. «A nostro avviso, non ci sono i presupposti per svolgere la commissione Bilancio indetta per oggi. L’argomento in oggetto è attualmente al vaglio del governo nazionale e di quello regionale – spiegano i consiglieri. Come già anticipato in altre sedi, questa amministrazione comunale, anche in accordo, fra gli altri, con la Provincia e IrpiniAmbiente, attenderà gli interventi degli organismi sovracomunali per istituire un tavolo con le parti interessate e condividere a chi, come e quali tributi potranno essere sospesi o definitivamente annullati».
I tre esponenti della maggioranza sottolineano come l’argomento sia stato trattato anche nel Consiglio di ieri. E quindi «non c’è necessità che la commissione tratti l’argomento per accendere i riflettori sul problema, che sarà affrontato come priorità in questa fase 2. Ciò detto, dato che si è male interpretata la buona volontà dei consiglieri di maggioranza di partecipare ai lavori della III Commissione Bilancio e la loro disponibilità a condividere gli ordini del giorno decisi autonomamente dal Presidente Giordano, al fine di evitare di rafforzare l’idea che gli stessi siano dei muti camerieri, oltre che al servizio del Sindaco, anche al servizio di qualche Presidente di Commissione, comunichiamo la nostra assenza, dato che per i suddetti motivi non riteniamo maturi i tempi della discussione».
Non si è fatta attendere la replica di Nicola Giordano che ha ricordato come «ci troviamo ad approvare il bilancio e questi argomenti hanno necessità di copertura finanziaria», a prescindere da quello che deciderà il governo nazionale perché «senza una contrattazione con IrpiniAmbiente, ogni riduzione non è possibile. Va rinegoziato il contratto di servizio alla luce dei vari costi. A quanto so io, IrpiniAmbiente sta continuando a fatturare anche per i servizi non erogati – spiega Giordano. Serve un confronto per capire quali sgravi si possano operare. Inoltre si rischiano contenziosi perché i commercianti si troveranno a pagare servizi di cui non hanno usufruito». Discorso simile vale anche per le riduzioni Tosap, altra imposta che doveva essere affrontata in commissione.
«La maggioranza non ha voluto discutere di questi argomenti nella sua sede istituzionale», taglia corto Giordano a cui fa seguito Amalio Santoro: «L’incontro della commissione è stato contestato perché si sarebbe trattato di una sorta di piccolo consiglio comunale, non è così, ma anche se fosse, si sarebbe trattato di un ulteriore momento di confronto democratico». L’esponente d’opposizione critica duramente anche il modo di porsi di maggioranza e amministrazione: «Si parla di modello Avellino e qualcuno fa il primo della classe, poi quando si deve entrare nel merito delle questione si preferisce aspettare i decreti nazionali. Come a dire che amministrazione sia impossibilitata a fare scelte. La verità è che non hanno alcun piano pronto per il commercio».
Sulla vicenda Tari, Santoro sottolinea come la città di Avellino debba far fronte a un «servizio che è anche caro e noi dobbiamo sapere cosa vuole fare l’amministrazione. Ci deve spiegare se è in grado di liberare risorse per favorire abbassamento delle tariffe che sono tra le più alte d’Italia. Finora nessuno ha dato risposte convincenti. Anche l’aliquota Irpef è la più alta in assoluto».
La riunione saltata della commissione diventa una piccola conferenza stampa a cui prende parte anche Cipriano denunciando quanto accaduto ieri in Aula: «Un clima surreale, sembra una continua campagna elettorale». Il capogruppo di “Mai più” esprime solidarietà ai colleghi di opposizione e punta il dito contro la nota dei consiglieri di maggioranza: «La lettera pervenuta è di totale ignoranza amministrativa. Sono inadeguati e non possono svolgere le proprie funzioni. Si contesta il ruolo del presidente di commissione, ma lui non deve chiedere il permesso al sindaco per convocare l’organismo». Cipriano sottolinea come anche altre commissioni non si stiano più riunendo e, di fronte all’ostruzionismo della maggioranza «dobbiamo rivolgerci al Prefetto e al Ministero dell’Interno. Il sindaco non vuole il confronto perché non sa reggerlo. Ogni volta lo evita, oppure partono le telefonatine in diretta per spiegare ai consiglieri comunali cosa dire e non dire come accaduto ieri durante il Consiglio». Anche Marietta Giordano definisce come «imbarazzante far parte di questo consiglio comunale».
Su quanto accaduto ieri in Aula viene messa in discussione la figura del Presidente, Ugo Maggio, che, Cipriano, definisce «non più di garanzia per l’Aula. Ha ostacolato gli interventi ritenuti scomodi. Va presentata mozione di sfiducia». Accusa a cui si associa anche Santoro: «Ieri c’è stata una gestione disastrosa. Tutti gli interventi dell’opposizione sono stati bloccati».
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