Avellino – La convenzione per la gestione del “Carlo Gesualdo” è scaduta il 15 maggio, ma l’ente di piazza Del Popolo ancora non ha chiesto la restituzione delle chiavi al Teatro Pubblico Campano, rendendo inutilizzabile il Massimo cittadino. Una vicenda che fa insorgere l’opposizione, visto che il luogo era stato indicato tra i papabili ad ospitare un Consiglio Comunale, ma anche nell’ultima capigruppo, quella andata in scena in mattinata, è stata ribadita l’impossibilità ad entrare (Leggi qua).
Per Amalio Santoro (Si può) la questione è surreale. «Dopo giorni di approfondimento, ci troviamo con la questione del Teatro in sospeso, con il paradosso che non sono state ancora prese le chiavi. C’è questa condizione di un luogo che è figlio di nessuno, cosa che si può risolvere in poche ore». Parole dure vengono usate anche dal capogruppo del Pd, Ettore Iacovacci: «Siamo allibiti di fronte a questa vicenda. La convenzione è scaduta il 5 maggio, ma al 15 giugno il Comune non è ancora entrato in possesso delle chiavi del teatro né qualcuno è andato dal Tpc a chiedere di fare un sopralluogo e farsi restituire le chiavi. Avremmo potuto già risolvere un problema se l’amministrazione si fosse attivata per rientrare in possesso dei beni»
Il primo cittadino, Gianluca Festa, prova a fare chiarezza su quanto sta avvenendo, compreso il futuro del teatro. «Due mesi fa, con una delibera di Giunta, abbiamo detto di voler dare continuità. Poi c’è stato il Covid. Ad un soggetto che ha avuto in affidamento la struttura fino a maggio, perdendo gli ultimi tre mesi di spettacoli, probabilmente va data anche l’opportunità di interloquire per capire il futuro. Sono due esigenze che si intrecciano, quella che la Giunta disse in tempi non sospetti di garantire la prossima stagione, ma anche le richieste del soggetto». Prima di arrivare alla riconsegna delle chiavi, quindi sarà necessario un confronto con i Teatro Pubblico Campano, alla luce dello stop che ha subito. «Ci potrebbero essere delle istante o riflessioni, non avendo potuto fare tre mesi di spettacoli», spiega Festa ricostruendo anche la storia recente del Massimo cittadino. «Ricordiamo come partiamo. È una struttura per la quale il Comune pagava circa mezzo milioni di euro come contributo e c’era il Teatro Pubblico Campano che organizzava gli spettacoli – spiega. Oggi abbiamo lo stesso il Tpc, ma prendiamo 85 mila euro per la gestione. Rispetto a quell’accordo, visto che per tre mesi gli spettacoli non si sono potuti fare perché, giustamente, governo nazionale e regionale hanno adottato alcuni provvedimenti restrittivi, dovremo andare a verificare come risolvere la questione. Non possiamo far finta di niente».
Da una struttura all’altra perché il Comune di Avellino non è alle prese solo con il Massimo cittadino, ma c’è anche da risolvere la vicenda che riguarda la piscina comunale. «Portiamo avanti l’iter per il rientro in possesso, andremo a riprenderci la struttura – annuncia Festa. Se non ci saranno impugnazioni o richieste di sospensione, l’iter sarà veloce. Io aspetto sempre prima di parlare perché potrebbero fare anche ricorso, d’altronde la legge lo consente. Proprio per evitare che su un cavillo normativo si possa interrompere l’iter di riacquisizione, stiamo seguendo tutti i passaggi previsti perché l’idea è di andarci a riprendere la struttura, in tempi rapidi ma rispettando quelle che sono le scadenze».
In attesa di rientrare in possesso della struttura, l’ente guarda anche al futuro perché la Piscina Comunale dovrà essere data in gestione a qualcuno. Lo scorso anno, il commissario Priolo, pubblicò un avviso rivolto alla ricerca di eventuali interessati e sulla scorta di quel lavoro il Comune andrà avanti. «A breve ci sarà il secondo step – spiega Festa. Invieremo la richiesta di presentare un’offerta quei soggetti che hanno partecipato all’avviso pubblicato dal commissario Priolo. In quella occasione sono stati selezionati i partecipanti, ora dobbiamo invitarli a presentare un’offerta. Il comandante Arvonio ha redatto il documento sulla scorta dell’avviso pubblicato lo scorso anno. In settimana verrà inviato a coloro che hanno partecipato a quella manifestazione d’interesse, ribadendo gli stessi criteri. C’era anche la clausola di salvaguardia per i dipendenti».
Nei prossimo giorni, invece, potrebbe riaprire Parco Santo Spirito come anticipa il primo cittadino: «Ho detto che volevo un parco non solo fruibile, ma bello. Dire che lo abbiamo riaperto per fare la passeggiata non mi convinceva. Ho chiesto di fare un intervento che lo renderà migliore. Stiamo sistemando alcune cose. Innanzitutto abbiamo dovuto effettuare la messa in sicurezza a causa dello smottamento delle sponde. Ora lo stiamo sistemando internamente. A giorni riapre».