di Emma Gregorio
In occasione della Giornata mondiale dello Sport, il 6 aprile, alle ore 18:00, presso la Biblioteca del Castello Ruspoli – Candriano di Torella dei Lombardi, si è svolto un interessantissimo dibattito, nel segno dell’inclusione sociale, dal titolo: I muri non fermano il vento. L’evento, promosso dall’associazione sportiva dilettantistica “Team Marciano Italia”, ha visto la partecipazione di figure apicali nell’ambito dell’inclusività e delle pari opportunità, come l’avvocato cassazionista, convenzionato M.I.D., Cinzia Capone; Nicola Antonio Raduazzo, responsabile di “Azione Universitaria”; Soccorso Raffaele Gregorio, sociologo e presidente onorario “ASD Team Marciano”; Giovanni Esposito, coordinatore regionale M.I.D. – Campania; Michele Carifano, presidente del centro “Giada” di Lioni; Valerio Governali, presidente del Comitato locale per l’ambiente e il territorio; Marianna Patricelli, psicologa e psicoterapeuta del consorzio “Matrix”; Sabatino Fonso, responsabile minibasket “Piccoli Leoni” di Lioni; Antonio Faija, vicepresidente della Pro loco Candriano di Torella dei Lombardi; Letizia Gregorio, responsabile ufficio pari opportunità nsc (nuovo sindacato carabinieri). L’incontro è stato presentato e moderato da Antonio Marciano, presidente dell’associazione “Team Marciano Italia”. <<Buona la prima!>> – ha dichiarato, commosso e grato per la riuscita dell’evento, al di là di ogni aspettativa, il presidente Marciano. <<Ringrazio di cuore, con profonda umiltà, la comunità torellese, le associazioni presenti sul territorio, in particolare la Polisportiva, tutti gli amici e le amiche, provenienti da ogni angolo di Irpinia e non solo, che mi hanno supportato, mostrandomi la loro vicinanza e il loro affetto. Un doveroso e sentito ringraziamento, inoltre, va al M.I.D. Campania e all’associazione di Milano “Io scelgo me”, con cui avvieremo una proficua collaborazione, anche a livello nazionale.
Questa prestigiosa iniziativa, volta all’inclusione e al riscatto umano e sociale di tutte le vittime di violenza ed emarginazione, non vuole essere un punto di arrivo ma di partenza e, allo stesso tempo, rappresenta un valido motivo di orgoglio e di soddisfazione, dopo gli anni bui e delicati della pandemia. Il mio auspicio è che l’evento, I muri non fermano il vento, – insieme ai prossimi che organizzeremo – possa, finalmente, aiutare la società e le nostre piccole comunità ad affrancarsi da antichi tabù e preconcetti, estirpando il germe infetto dell’ignoranza, che ottenebra le menti e spinge le persone a commettere atti di bullismo e isolamento nei confronti del prossimo>>. L’uomo, sin dalla notte dei tempi, è spaventato da tutto ciò che non conosce e reputa “diverso”, eppure la diversità è un privilegio, una gemma rara e preziosa, da custodire e preservare gelosamente; nel momento in cui perdiamo il diritto alla diversità, smettiamo di essere liberi. Dovremmo imparare a costruire ponti e non barriere, immaginare orizzonti, lì dove altri disegnano confini, come insegna la rivoluzionaria pittrice messicana Frida Kahlo.
Durante la kermesse, è stata presentata la raccolta poetica, dal titolo Le vite che non ho scelto, della giovanissima scrittrice salernitana Milena Cicatiello, vincitrice, con quest’opera, del celebre e ambito Premio Letterario “Rinascimento”, fondato da Vittorio Sgarbi. Milena, laureata in giurisprudenza, ha rinunciato alla professione forense, nonostante avesse, precedentemente, conseguito il titolo di avvocato, per dedicarsi al giornalismo, in ambito culturale e sociale, e alla poesia, passione viscerale che coltiva sin da bambina. Nel 2021, ha dato vita alla rassegna letteraria “Maledetti poeti”, volta alla promozione del valore sociale e civile delle arti, con particolare attenzione ai diritti umani. All’interno del volume Le vite che non ho scelto, luci ed ombre si alternano e si “scambiano la pelle”, in un vortice, apparentemente inestricabile, ricco di fascino, introspezione spirituale, misticismo e ricorrenti epifanie; Milena, con estrema perizia, racconta l’eterna lotta, il dualismo tra l’apollineo e il dionisiaco, lo yin e lo yang, Eros e Thanatos, elementi complementari e imprescindibili, in una incessante e spasmodica tensione verso l’autoaffermazione, il desiderio di libertà … libera, come i versi che ha scelto di utilizzare; il suo stile, infatti, ricorda non solo quello della Poetessa dei Navigli Alda Merini, ma anche quello del poeta e filosofo ottocentesco Giacomo Leopardi, l’inventore della “canzone libera” (libera in quanto la lunghezza delle strofe è liberamente variata e non esiste uno schema fisso di rime). Fame d’essere titola una delle liriche contenute nella raccolta della poetessa Cicatiello; molto probabilmente, essa rappresenta la sintesi, anzi, il manifesto della sua poetica, insieme a Nata da me.
Come la ginestra o il fiore del deserto del poeta di Recanati ricresce sulle pendici del Vesuvio, nonostante l’aridità del suolo, allo stesso modo l’io lirico delle poesie della scrittrice campana rinasce, ogni volta, da se stesso, emulando l’Araba Fenice – “e tutta vibra e tutta la canto, tra le nuvole imbandite dell’altrove” – mentre inneggia alla vita e al desiderio ardente di autodeterminazione. Concludendo, cosa accomuna lo sport, l’inclusione sociale e la poesia – le tematiche trattate durante l’evento del 6 aprile a Torella dei Lombardi?! Sicuramente, il principio di autodeterminazione, la volontà di essere e di esserci, indipendentemente dai pregiudizi e dagli stereotipi, che dividono e innalzano barriere, non solo architettoniche.
I muri non possono e non devono fermare il vento dell’inclusione!
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