“Bar Europa”, “Hosteria dei Matti”, “Mia Baby”, “Lavanderia Nella”, “Creazioni Chic”, “BluKids”, “Paola Riva”, “Autoscuola Atripalda”, “Profumeria Pelletteria Carmen”, “Roko Caffè”, “Ristorante Bar Pizzeria da Rosa”, “La Giostra”, “Deluxe”, “Macelleria Polleria Alba”, “Volta Pagina”, “Art Attack”, “Grazia Fashion Store”, “La Cattalea Floreal Designer”, “Amelie Abbigliamento”, “Bakarà”, “Clicquot”, “Fashion Shoes”: queste sono le prime ventidue attività commerciali riportate sul manifesto dell’iniziativa portata avanti dall’Amministrazione Comunale di Atripalda, ovvero “Atripalda città dei Mercanti“, con altre che saranno presentati nei prossimi giorni.
L’iniziativa, presentata lo scorso 30 maggio (QUI I DETTAGLI), è partita lunedì 1 giugno e andrà avanti fino al 30. L’assessore al commercio Mirko Musto racconta ai nostri microfoni come sono andati questi primi giorni della riapertura delle attività di Atripalda e quali sono le aspettative in merito.
Sta procedendo l’iniziativa “Atripalda città dei Mercanti”, c’è un flusso di gente maggiore in questi primi giorni?
“Siamo partiti lunedì, martedì era festa, il tempo poi non ci sta aiutando. Siamo ripartiti, questa è la cosa importante, la fase 2 è ormai alle spalle. Le attività commerciali sono ripartite, sanificate e igienizzate, con tutte le carte in regola e i certificati medici: insomma, chi si reca ad Atripalda può stare tranquillo, ha la garanzia che i nostri esercenti e le loro attività sono sicuri. L’idea promozionale è partita, le persone si stanno affacciando, i nostri commercianti sono carichi, tutti con idee promozionali nei loro negozi. Ma ci tengo a sottolineare che Atripalda non è solo questo, ci sono diverse cose da visitare: la cattedrale, la Chiesa di Sant’Ippolisto Martire, dove vi sono le ossa di San Sabino vescovo di Avellino e patrono di Atripalda. Inoltre vi è Chiesa della Madonna del Carmelo al centro di Atripalda, nella zona importante dello shopping. In tutto questo quindi voglio ringraziare per la collaborazione sia Don Fabio Mauriello che Don Ranieri Picone, che aiutano insieme tutto il popolo atripaldese. Come sempre Atripalda nei momenti difficili diventa una grande famiglia, non solo quindi amministrazione e commercianti ma anche le parrocchie. Da noi non c’è solo lo shopping ma anche un’importante parte culturale con le chiese, il parco archeologico dell’antica Abellinum, la Dogana dei Grani“.
I commercianti sono entusiasmati da questa promozione da parte della propria amministrazione comunale?
“Assolutamente sì: ci siamo uniti, collaboriamo tutti insieme. Atripalda è stata sempre il fiore all’occhiello della provincia, viviamo del commercio. Ma ripeto che anche i parroci accompagnano l’amministrazione, con chiese sempre aperte e sanificate, il che porta tranquillità a noi e a chi viene nel nostro comune“.
L’iniziativa avrà termine il 30 giugno: che risultati vi aspettate e quale sarà la prossima mossa?
“Vediamo attentamente ciò che farà il governatore Vincenzo De Luca: sappiamo bene che possiamo fare poco di nostra iniziativa, dobbiamo essere collaborativi con la Regione, camminare insieme. Quando si potrà cominciare a fare qualcosa in più, state pur certi che la faremo. Qualcuno ci attacca dicendo che siamo poco social, magari siamo poco social ma tanto produttivi. L’11 giugno, se non ci saranno difficoltà, apriremo il mercato ad Atripalda. Era stato quasi distrutto in questi anni, ho voluto fortemente la sua rinascita. E’ stato completamente messo a nuovo, con tutti gli ambulanti che saranno concentrati in un’unica zona, e con anche 200 posti auto per le persone che verranno. Il tutto, ovviamente, è stato sanificato e igienizzato, inoltre ogni ambulante del settore alimentare avrà allaccio per acqua e corrente. Insomma, c’è tutto ciò che serve per avere un posto decoroso e pulito. Abbiamo svolto un lavoro enorme, non siamo stati fermi nemmeno col covid-19. Quindi dopo la riapertura del commercio, l’11 giugno riaprirà il mercato più bello e grande della Provincia, che potrà ospitare anche persone da fuori avendo, oltre ai 200 posti auto, anche la fermata del bus a 10 metri“.