Il Museo Archeologico di Bisaccia continua a distinguersi come uno dei punti di riferimento principali per la ricerca scientifica e la valorizzazione del patrimonio culturale dell’entroterra irpino. Grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale di Bisaccia e alla collaborazione attiva della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino – che opera sul territorio tramite il funzionario di zona dott. Lorenzo Mancini – la struttura museale non solo ha raggiunto il prestigioso accreditamento al Sistema Museale Nazionale, ma sta portando avanti importanti attività di promozione e studio dei reperti archeologici conservati nelle sue collezioni e nel deposito interno.
Tra le iniziative di divulgazione messe in atto si segnalano mostre a tema, laboratori didattici, visite guidate e l’organizzazione di esposizioni temporanee, rivolte tanto al pubblico specialistico quanto a scuole e turisti che ogni settimana onorano il polo museale con il loro arrivo. Azioni di promozione del patrimonio locale che si affiancano a un’intensa attività di ricerca scientifica, orientata non soltanto ai reperti esposti ma anche a quelli conservati nel deposito museale, resa possibile grazie all’interesse e alla collaborazione del prof. Carmine Pellegrino, docente di Etruscologia e Antichità Italiche presso l’Università degli Studi di Salerno.
Uno dei progetti più rilevanti in corso riguarda l’analisi di materiali archeologici e scheletrici provenienti dalla necropoli in località Cimitero Vecchio di Bisaccia, databili all’VIII-VII secolo a.C. In tale contesto, la cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica dell’UniSa, in sinergia con la direzione scientifica del Museo Archeologico di Bisaccia, ha promosso il trasferimento dei resti scheletrici di circa 40 tombe presso il laboratorio di Bioarcheologia del Museo delle Civiltà di Roma. Questo spostamento ha lo scopo di consentire un’analisi approfondita e multidisciplinare dei reperti ossei, svolta nell’ambito di una più ampia ricerca autorizzata dalla Soprintendenza (prot.: MIC|MIC_SABAP-SA|09/07/2024|0016720-P) dal titolo: “Il territorio della via Appia in età preromana: itinerari, interazioni culturali e mobilità tra il Sannio e l’Irpinia”.
L’obiettivo primario dello studio è comprendere meglio la struttura demografica, lo stile di vita e le caratteristiche biologiche delle antiche comunità di Bisaccia. Le analisi previste includono, infatti, la determinazione dell’età e del sesso dei defunti, uno studio delle patologie e delle eventuali tracce di attività lavorative o traumatiche presenti sulle ossa, la ricostruzione del regime alimentare – grazie allo studio degli isotopi stabili del carbonio e dell’azoto, che può rivelare abitudini nutrizionali e differenze sociali all’interno della comunità –, l’analisi del DNA, per indagare i legami di parentela tra gli individui sepolti e definire i tratti genetici caratterizzanti le popolazioni dell’area irpina, l’analisi isotopica dello stronzio, mirata a verificare eventuali spostamenti o migrazioni di gruppi umani dall’interno verso la fascia tirrenica, ipotesi già avanzata dagli studi archeologici.
Queste indagini, integrate con i dati emersi dagli scavi archeologici e dalla comparazione con reperti provenienti da altre necropoli coeve, come Pontecagnano, Monte Vetrano e Sala Consilina, aiuteranno a delineare un quadro più preciso delle dinamiche socio-culturali e degli spostamenti delle comunità preromane tra il Sannio e l’Irpinia.
“L’interesse per i reperti archeologici di Bisaccia e la loro attenta analisi – sottolinea Giuseppe Ciani, assessore delegato del Comune di Bisaccia al polo museale – rappresentano un’occasione unica non solo per potenziare le conoscenze storiche e archeologiche della nostra comunità, ma anche per promuovere attivamente il museo come luogo di ricerca e di dialogo con il territorio. Il lavoro svolto in questi anni per valorizzare le risorse culturali e archeologiche – sia nel Museo Archeologico sia nel Castello Ducale – testimonia la volontà dell’Amministrazione di continuare a investire nella cultura e nell’istruzione, affinché Bisaccia possa consolidarsi come riferimento per tutti coloro che vogliano studiare e apprezzare il nostro straordinario passato”.
Una volta concluse le analisi, i risultati saranno condivisi con la comunità scientifica e resi fruibili al pubblico attraverso pubblicazioni, conferenze, mostre tematiche e momenti di divulgazione dedicati, permettendo così di valorizzare ulteriormente le collezioni del museo e la sua centralità nel panorama culturale regionale.