“Trasformismo e personalismo, ecco i mali del Pd irpino”. De Luca bacchetta via Tagliamento – Corriere dell’Irpinia

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La legalità è il tema della politica. Enzo De Luca, già senatore del Pd, lo predica da tempo. E lo ripete anche nel suo intervento all’assemblea di Centrovento. “La legalità va ripristinata anzitutto all’interno dei partiti. Non solo legalità ma partecipazione, il rispetto del principio di democrazia”, dice.

Cita l’articolo 49 della Costituzione. De Luca insiste sulla necessità di “applicare le leggi che ci sono e che per qualche inspiegabile motivo non vengono tenute in considerazione”.

A cominciare, ad esempio, da quelle che riguardano la gestione dei servizi. “La legalità è il faro che deve guidare i processi istituzionali. Non ci sono mezze misure. Quando non c’è legalità, quando non vengono rispettate le regole, si apre uno spiraglio dove si insinua la criminalità organizzata. Lo abbiamo visto nella gestione dei rifiuti negli anni passati ma anche in altri settori è così”, spiega De Luca. “Ci vuole rispetto per le istituzioni e per la magistratura. E’ ciò che manca in questa città”, ammonisce.

Che poi parla della questione del Comune di Avellino: “Non possiamo accettare una logica consociativa, non possiamo essere stampella dell’amministrazione, non possiamo governare con il centrodestra. Noi siamo da un’altra parte, siamo il centrosinistra, abbiamo valori diversi, proposte differenti. Siamo all’opposizione. E’ lì che ci hanno collocato gli elettori e non possiamo accettare compromessi. Il trasformismo è il male della politica. Guido Dorso ce lo insegna. L’opportunismo e il personalismo sono il contrario del bene comune. Dove c’è l’uno non ci può essere l’altro”, ammonisce De Luca.

Che poi passa a discutere del Pd: “Vedo qui un pezzo di partito, il partito irpino vivo e libero, che può permettersi di uscire allo scoperto, fuori da via Tagliamento, che può ragionare senza rendere conto a nessuno. Nel partito ci deve essere confronto: la linea politica va discussa e seguita insieme. Il Pd è un partito e non un comitato elettorale come qualcuno immagina. Qualcuno lo vuole funzionale ai suoi interessi, strumentale ad una sua candidatura, lo vuole assoggettato ai suoi giochi di potere, che tenta la scalata a suon di tessere violando il regolamento. La guida del partito irpino è frutto di una intesa non democratica. Ci sono dei ricordi, Roma dovrebbe saperlo. Non può esserci partito dove c’è personalismo. Anche in questo caso una cosa esclude l’altra. Noi – conclude De Luca – abbiamo il coraggio delle nostre idee, delle nostre posizioni, una storia di fulgida coerenza e militanza, per questo siamo qui in una assemblea dove si riunisce il centrosinistra: noi siamo di centrosinistra, siamo un partito della gente, composto da persone libere”.

E un passaggio De Luca lo dedica anche alle regionali: “Non è impossibile mettere assieme il governatore Vincenzo De Luca e la segretaria Elly Schlein. Un compromesso, non sta a me dire a quali condizioni, sarebbe auspicabile per tutta la coalizione. La politica, del resto, è l’arte della mediazione. Quello che intollerabile è il doppio gioco, è la posizione di chi si professa deluchiano per il potere, di chi deve tutto al governatore e nello stesso tempo chiede al partito, a Schlein, un posto al sole ovvero in lista. E’ questo trasformismo il male della politica”.



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