tre irpini indagati – Corriere dell’Irpinia

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Tre indagati irpini per il concorso per la specializzazione sul sostegno didattico organizzati dall’Università di Cassino. Sono residenti ad Avellino, Montoro e Atripalda, accusati di aver versato tangenti per accedere ai quesiti della prova preselettiva di luglio 2023’. L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’arresto di due docenti universitari e del responsabile di una scuola privata di formazione con sede a Sora. Indagato anche un direttore dell’ateneo cassinate, sospettato di legami con i docenti coinvolti. Le accuse includono associazione a delinquere e corruzione.

Secondo gli inquirenti, il sistema di manipolazione prevedeva il pagamento di somme fino a 15mila euro per candidato, suddivise in tre rate da 5mila euro ciascuna, da versare in prossimità delle diverse fasi del concorso relativo all’anno accademico 2022/2023.

Le autorità hanno raccolto prove attraverso intercettazioni telefoniche, registrazioni ambientali e controlli bancari. Gli investigatori hanno individuato due membri della commissione esaminatrice dell’Università di Cassino, un direttore accademico e il titolare di un istituto di formazione privata. Quest’ultimo avrebbe ricevuto i fondi per ottenere dal direttore universitario una lista ristretta di quesiti, che venivano poi distribuiti ai candidati poco prima della prova.

Tra gli indagati figura una donna della provincia di Avellino, accusata di essere sia candidata che intermediaria. Secondo gli investigatori, il 4 luglio 2023 avrebbe consegnato 38mila euro al responsabile dell’istituto privato come acconto per accedere ai quesiti. Tuttavia, nessuno dei candidati irpini è riuscito a superare la prova, a causa dell’incapacità di memorizzare le domande fornite in anticipo. Per questo, il denaro sarebbe stato restituito pochi giorni dopo.Nonostante l’insuccesso, i tre indagati della provincia di Avellino sono accusati di corruzione per aver cercato di ottenere un vantaggio illecito attraverso il pagamento di tangenti. Gli indagati potranno chiarire le proprie posizioni nei prossimi giorni, mentre le indagini della Procura di Cassino proseguono per definire ulteriormente le responsabilità.



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