Tutta colpa della quarta lista della sindaca Nargi: l’origine degli squilibri nella maggioranza consiliare

0
17


Tutto a causa di una lista in meno. L’11 maggio scorso Laura Nargi avrebbe dovuto presentarsi come candidata sindaca di una coalizione di 4 liste: 2 di sua diretta espressione (Siamo Avellino e Per Avellino) e 2 ispirate dall’ex sindaco Gianluca Festa (Davvero e Viva la Libertà). Il premio di maggioranza si sarebbe poi spalmato in maniera più bilanciata tra gruppi festiani e gruppi nargiani. Invece quell’11 maggio 2024 una delle due liste di Nargi non venne ammessa al voto per una serie di carenze nella documentazione di supporto: autentiche, firme e altri cavilli burocratici passati al vaglio dell’ufficio elettorale guidato dall’allora segretario generale del Comune, il poi dimissionato Vincenzo Lissa.

Il risultato di quella lista ricusata è che oggi Nargi è sindaca di minoranza: i nargiani in Assise sono 6 e i festiani sono 14. Con una lista in più si sarebbe di certo alleggerito il divario tra i due alleati. Si sarebbe quantomeno alleviato il peso (già straripante in partenza) di una parte sull’altra. Invece oggi c’è una sindaca costretta a riconoscere il peso (e lo spazio) di una “maggioranza della maggioranza”. Una sindaca che se decide di fare un rimpasto dopo un anno e mezzo, si ritrova poi ‘invitata’ a farlo dopo pochi mesi (o almeno così sembra vogliano i festiani).

Tutto a causa di quella lista ricusata. Fu un sabotaggio? Un complotto? Semplice sfortuna? Inesperienza? Una effettiva carenza di fuoco rispetto al suo partner? Sicuramente Festa bilancia i suoi punti deboli con altrettanti punti di forza: parliamo di un ex sindaco dimissosi dopo essere stato accusato dalla Procura di Avellino di aver preso tangenti e truccato bandi e concorsi pubblici, e allo stesso tempo di un ex sindaco forte di cinque anni di governo capillare del territorio, e con in più ora una nuova medaglia di “perseguitato dalla magistratura” da potersi appuntare sul già ampio petto.

Sta tutta lì, in quella campagna elettorale che si è consumata solo una manciata di mesi fa, la premessa della consiliatura turbolenta a cui stiamo assistendo oggi. E si può partire da qui per rispondere alle domande di chi sfoglia i quotidiani di questi giorni: cosa spinge 14 consiglieri di maggioranza su 20 a frenare il lavoro dell’amministrazione Nargi? Perché stanno chiedendo alla sindaca di anticipare un rimpasto di giunta che nei piani iniziali doveva maturare con calma e raziocinio nel corso del prossimo anno? Perché i festiani chiedono di ridurre il perimetro della maggioranza escludendo il Patto Civico? Perché dopo l’alleanza al ballottaggio di giugno oggi Rino Genovese, Giuseppe Giacobbe, Sergio Trezza e Gerardo Melillo sarebbero diventati ‘politicamente incompatibili’? E’ possibile che i festiani stiano facendo tutto questo baccano solo per avere due assessorati in più? E’ davvero questa la posta in palio?



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here