Una famiglia, una trilogia, una rivoluzione, Giuseppina La Delfa racconta le battaglie per i diritti

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“Una famiglia, una trilogia, una rivoluzione”. E’ il titolo del confronto in programma il 14 novembre, alle 17,30, alla Biblioteca Provinciale di Avellino. Un confronto nel corso del quale Giuseppina La Delfa, docente di francese all’Università di Salerno, attivista Lgbt, per anni presidente di Famiglie Arcobaleno, si racconterà a partire dai tre romanzi che raccontano la sua storia personale: “Peccato che non avremo mai figli”, “Tutto quello che c’è voluto”, “Famiglie”. Romanzi che diventano l’occasione per parlare dell’omogenitorialità in Italia, della strada ancora da compiere perchè siano garantiti a tutti gli stessi dirittii. A dialogare con l’autrice Giuseppe Masullo, docente associato Università di Salerno. Modera Leonardo Festa.

Una trilogia, quella di Giuseppina La Delfa, nella quale dà voce alle battaglie di una donna per vivere liberamente il proprio amore. “Fino a pochi anni fa – spiega – era impensabile per una giovane donna, lesbica, immaginare una famiglia, oggi nessuno è costretto a rinunciare al sogno di avere dei figli. Il ricorso alla procreazione assistita, alla maternità surrogata ci è ancora vietato, né è consentita l’adozione ai single e alle coppie ma basta fare un viaggio all’estero per rimediare a questi divieti”. Giuseppina racconta l’incontro con la donna che diventerà sua moglie, le battaglie portate avanti per avere figli, la gioia della nascita di Lisa Maria e Andrea, grazie a un concepimento in vitro e per ottenere il riconoscimento di , la nascita dell’associazione Famiglie Arcobaleno che ha guidato fino al 2015. “Avevamo bisogno di un gruppo organizzato che avesse una realtà formale e riconosciuta. Volevamo essere parte di un movimento più grande, più largo, che tenesse dentro tutte le voci, tutte le famiglie e si facesse portavoce di questi percorsi così da garantire il benessere dei nostri figli”.  Giuseppina vive da anni nel paesino di Santo Stefano del Sole che ha accolto la sua famiglia, mettendo da parte ogni genere di pregiudizi. Ma la lotta contro ogni forma di discriminazione non può fermarsi



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