«La scelta di puntare su Ugo Maggio è autorevole, prestigiosa e darà lustro alla lista. Maggio viene dalla tradizione più pura della Dc e ricorderà che abbiamo cominciato a far politica per sconfiggere il trasformismo meridionale». Giuseppe Gargani investe ufficialmente il presidente del consiglio Ugo Maggio della candidatura alle elezioni regionali nelle fila dei centristi che correranno con il centro destra di Stefano Caldoro. Al De La Ville incontro della Federazione Popolare Democratici cristiani- Udc per continuare la discussione in vista delle elezioni regionali. L’ex eurodeputato non ha dubbi, Maggio è l’uomo giusto per questo progetto che ritesse «la tradizione democratico-cristiana ricomponendola in un quadro nazionale. La Federazione vede 68 tra partiti ed associazioni, con l’Udc nella funzione di perno, e vuole allargarsi. Possiamo essere la sorpresa di questa competizione elettorale perché facciamo politica: Maggio viene dalla tradizione più pura della Dc e ricorderà che abbiamo cominciato a far politica per sconfiggere il trasformismo meridionale. Venivamo dalla lettura di Dorso e Salvemini che dicevano che il cancro del Meridione era il trasformismo. Dall’altra parte ci sono ammucchiate che non hanno identità. Siamo gli unici che hanno un’identità, parliamo a nome di tutti i Popolari Campani, così come recita il nostro simbolo».
Se sulla candidatura di Maggio non sembrano ormai esserci più dubbi, Gargani non si sbottona sugli altri tre irpini: «non vogliamo bruciare nomi. Faremo una lista bella, competitiva, con persone di prestigio». Nelle ultime ore però ci sono stati, come anticipato da Il Mattino, contatti con l’ex sindaco di Avellino Maria Elena Iaverone che avrebbe però declinato l’invito. L’altra quota rosa su cui si sta ragionando è l’ex consigliera regionale del Pdl Antonia Ruggiero la cui candidatura nella lista di Forza Italia non appare più scontata. Chiuso l’accordo con l’associazione “Orizzonte Popolari” fondata da Ettore Zecchino, proprio da questa esperienza dovrebbe arrivare la candidatura del segretario provinciale Sergio De Piano che, lo stesso Gargani, definisce «un giovane molto valido».
Ma a tenere banco in queste ore è la candidatura di Ugo Maggio che spiega le ragioni di questa scelta in campo avverso a quello della sua maggioranza al Comune di Avellino: «c’è un forte legame affettivo con Giuseppe Gargani e con Gianfranco Rotondi, gente della Dc vera e propria. Recuperare l’identità centrista rappresenta uno degli obiettivi principali, così come evitare il trasformismo. Io nasco civico con l’intento di dare una svolta alla politica recuperando un concetto democratico. La richiesta che mi è giunta da questo progetto politico non poteva non creare in me un grande stimolo per scendere in campo. Le cose sono chiare, ci impegneremo affinché i cittadini comprendano che ci sia bisogno di affidarsi a concetti democratici tradizionali nell’ottica, però, di un rinnovamento generale». Inevitabile rispondere a quanti, dai banchi della minoranza, sfidano la maggioranza a sfiduciarlo dal ruolo di presidente del consiglio. «Ho dato più volte la mia disponibilità a farmi da parte, ma non hanno accolto il mio invito perché forse, almeno la maggioranza, vede in me una persona equilibrata, nonostante gli attacchi che ho ricevuto nel tempo. Con questa scelta, visto che sono sempre stato tacciato di essere “ossessionato” dalla figura di Gianluca Festa, potrei essere ancor più equilibrato. Io non mi dimetto perché significherebbe affermare di non essere all’altezza del ruolo, rimetto la parola al Consiglio. Accetterei una sfiducia accomodandomi tra i banchi dell’Aula rivendicando la mia posizione centrista. Tra quali banchi? Tra quelli di chi vuole che la città di Avellino si evolva». Nessun problema con il sindaco Gianluca Festa che invece sosterrà la candidatura di Livio Petitto all’interno della compagine Pd e, dunque, il centro sinistra di Vincenzo De Luca. «La sua è una scelta di campo che rispetto. Io ho deciso di non trasferire i voti a qualcuno, ma di destinarli alla mia persona. Il gruppo Davvero è un gruppo civico, composto da persone che volevano riconoscersi in un’identità politica che ci ha sempre messi alla porta. Ma non chiederò voti a nessuno, chi vorrà sostenermi lo farà di sua spontanea volontà».
Presente all’incontro anche il commissario provinciale Nino Minichiello, impegnato nella riorganizzazione del partito, per le regionali ma anche per le elezioni amministrative. In particolare, spiega Minichiello, l’attenzione è rivolta al comune di Ariano Irpino «il nostro intento per le comunali è unire il centro destra con un candidato sindaco che possa essere realmente un punto di riferimento per la città dopo un momento così difficile come quello vissuto durante l’emergenza sanitaria».