Valle Ufita. “Se una azienda perde 200 mila euro al giorno è abbastanza facile che il Titanic affondi”.
Lo ha detto Giuseppe Zaolino, segretario generale della Fismic, nell’assemblea di stamattina delle tute blu di Industria Italiana Autobus. In preparazione alla manifestazione che, i sindacati uniti, terranno sotto le finestre del Mimit a Roma, giovedì prossimo 6 luglio. Quando, con uno sciopero, si asterranno dal lavoro per otto ore. Durante le quali chiederanno di essere ricevuti dal titolare del ministero del Made in Italy, Adolfo Urso. “Per sentire dalla sua voce- continua Zaolino- cosa intende fare della fabbrica di valle Ufita: rilanciarla o privatizzare”?.
Intanto nell’incontro di stamane ha “percepito rabbia e preoccupazione tra gli operai, i quali hanno capito che le cose non sembrano andare per il verso giusto”. Certo è che, in questo modo, secondo il sindacalista, “non si può andare avanti”. Questo ennesimo “viaggio della speranza”, quasi sempre tradita, servirà a qualcosa? E, come se non bastasse, c’è anche un altro problema che si è affacciato tra le difficoltà delle ultime ore. Che, per la verità, per IIA è una notizia positiva: il contenzioso con l’Asi sui terreni che circondano la fabbrica.
“L’ Asi è stata intempestiva- dice il segretario generale della Fismic- sulla scelta di riprendersi i 600 mila metri quadrati di terreno, sopratutto in questa fase delicata in cui c’è stato il cambio del nuovo amministratore delegato di Industria Italiana Autobus. Si poteva pensare ad una mediazione( non è detto che, comunque, non sia in corso, ndr)”.
È diventato “un fatto politico: tra centrosinistra che perde vari pezzi di potere e centrodestra che tenta di affermare il nuovo che avanza, facendo leva sul governo nazionale”. Chi rischia” di restare con il cerino in mano e senza un vero sviluppo sono i cittadini della valle dell’Ufita e l’Irpinia tutta su cui si ripercuotono questo tipo di problemi”.
Giancarlo Vitale
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