Venticano e il Giro d’Italia, Nisco: “Il cane non era un randagio. Polemiche inesatte e inopportune”

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Ha fatto il “Giro d’Italia“, in tutti i sensi, la caduta del campione del mondo Remco Evenepoel durante il passaggio del gruppone dei ciclisti a Venticano. L’incidente, causato da un cane che ha attraversato la strada facendo sbandare il belga, ha scatenato una serie di polemiche.

Dalle critiche sul randagismo al “Sud che sembra la Colombia“, il sindaco di Venticano Luigi Nisco è intervenuto con un comunicato per fare chiarezza:

“Sono trascorse poco più di ventiquattro ore dal passaggio del Giro d’Italia che ha consegnato il nome di Venticano alle cronache sportive internazionali per la caduta del Campione del mondo e prima maglia rosa di questa straordinaria edizione, Remco Evenepoel.

È stata una giornata di festa per tutta la nostra Comunità a cui va il mio più sentito

ringraziamento per la straordinaria coreografia consegnata alla diretta televisiva che ha catapultato le strade di Venticano nel mondo. Un tempo breve ma intenso, durante il quale le varie Associazioni del territorio, i tanti ragazzi, le attività commerciali ed ogni singolo cittadino di questo paese, ancora una volta, hanno dimostrato l’eccezionale capacità di unire tutte le forze nei momenti che contano. Un plauso particolare merita il Servizio di

vigilanza, l’Ufficio Tecnico ed i Consiglieri comunali Battaglia, Mogavero, Colella e

Fieramosca che tanto si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento.

Tornando al fatto di cronaca, io credo che la caduta accidentale di un ciclista in un contesto urbano, imponga sempre delle spiegazioni; ancora di più se l’atleta è un campione. In questa direzione, a nome di tutta la Comunità di Venticano ho già provveduto ad inoltrare le nostre scuse all’organizzazione del Giro, alle Autorità di Polizia intervenute e alla Soudal Quick Step, la squadra dello sfortunato Remco Evenepoel che stiamo già provvedendo ad invitare a Venticano, al termine della competizione nazionale che lo vedrà, ne siamo certi, assoluto protagonista.

Tanto premesso, certo di esprimere per lo sciagurato incidente il più alto sentimento di amarezza di tutta l’Amministrazione comunale, desidero, con fermezza, fare immediatamente chiarezza su un punto, oggetto di coreografiche quanto inesatte e inopportune polemiche divampate sui social e riportate dalla stragrande maggioranza degli Organi di informazione nazionali ed internazionali.

Anche il Comune di Venticano, come ogni singola realtà territoriale, rimarcata anche da Patrick Lefevere nell’intervista rilasciata ad Eurosport, vive il problema del randagismo che questa Amministrazione comunale, però, non ha mai smesso di attenzionare e risolvere.

Per questo motivo, senza timore di smentita, posso senza alcun dubbio affermare, come già dichiarato all’Organo di Governo che mi ha immediatamente contattato, che durante la quinta tappa del Giro d’Italia edizione 2023, nessun cane randagio transitava o era presente sul tragitto urbano del Comune di Venticano.

L’animale che tutti hanno visto in Tv e che ha causato l’incidente, ha un padrone, è stato regolarmente dichiarato presso i nostri Uffici ed è in possesso di microchip. Ora sarà cura degli Organi preposti individuare chi è il proprietario, stabilire perché e per colpa di chi il cane si trovava in strada senza guinzaglio, praticamente incustodito, al passaggio della più importante corsa ciclistica nazionale nonostante l’Ordinanza Sindacale n. 14/2023 del Comune di Venticano, dello scorso 5 Maggio.


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