Verrengia: “Avevamo risolto il problema mercato, poi hanno usato i soldi per fare altro” – IL CIRIACO

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Avellino – La querelle mercato si trascina ormai da mesi, arricchendosi ogni giorno di nuovi capitoli. L’ultimo in ordine cronologico è la verifica effettuata dall’Asl sul piazzale Degli Irpini due giorni fa dopo la quale l’area è stata dichiarata “non idonea” ad ospitare un mercato bisettimanale. La decisione, però, ha riacceso le polemiche perché, nel 2014, quel piazzale fu oggetto di riqualificazione finalizzata ad ospitare un mercato. «Vennero effettuati lavori completamente diversi da quelli previsti nel mio progetto, con cui ottenemmo il finanziamento regionale». A parlare è Modestino Verrengia, assessore al Commercio durante il secondo Galasso. Era il 2010 quando portò in Giunta la proposta di delibera sulla riqualificazione del piazzale Degli Irpini, con un progetto da inviare poi alla Regione per partecipare a un bando apposito.

Verrengia, lei è stato il padre di quel progetto, ci può ricordare cosa accadde in quegli anni?
La pratica la seguii personalmente a Napoli, ottenemmo un finanziamento di quasi 700 mila euro dalla Regione, a cui il Comune avrebbe dovuto aggiungere circa 200 mila euro. Purtroppo i soldi arrivarono solo a settembre 2012, ma dopo un mese l’amministrazione Galasso si sciolse per via delle dimissioni del sindaco.

Cosa prevedeva quel progetto?
Quel progetto nacque dopo una serie di incontri con l’Asl. Furono proprio i tecnici dell’azienda sanitaria a chiederci di adeguare l’area, a cominciare dalla realizzazione delle fogne per le acque nere a servizio degli alimentaristi. Avremmo dovuto creare una sorta di linea per raccoglierle, oltre alla realizzazione di punti acqua e luce. L’Asl ci chiese anche di realizzare dei bagni destinati agli alimentaristi, e individuammo il botteghino dove sta la Curva Sud da trasformare in bagni. In più avevamo previsto dei dissuasori elettrici sia a monte che a valle del piazzale con un gabbiotto per i vigili urbani in modo da regolare l’afflusso dei commercianti. Il progetto prevedeva anche l’implementazione dell’illuminazione per poter utilizzare il piazzale anche per eventi serali. A questo aggiungemmo le telecamere per la videosorveglianza.

Insomma, venne fuori un progetto importante per il piazzale Degli Irpini.
Era all’avanguardia. In Regione, oltre a promuoverlo, ci fecero i complimenti. Stavamo per realizzare l’area mercatale più attrezzata d’Italia. Quando lasciai l’assessorato, perché il sindaco si dimise, prima di andare via chiesi agli uffici tecnici di portare avanti quel progetto.

I lavori sono stati fatti nel 2014, ma il piazzale non è venuto fuori come ci ha descritto lei. Cosa è successo in quegli anni?
C’era l’amministrazione Foti, stavano per scadere i termini per rendicontare i lavori alla Regione. Se non lo avessero fatto entro la fine dell’anno, il Comune avrebbe perso il finanziamento. L’ente tentò di allungare termini, ma senza successo. Per non perdere i fondi incominciarono ad effettuare dei lavori, come la rotonda e il rifacimento dei marciapiedi a via De Gasperi.

Questi lavori c’erano nel suo progetto?
Assolutamente no, non c’entravano nulla. Poi tra Natale e Capodanno rifecero l’asfalto sul piazzale per dimostrare che avevano fatto qualcosa relativo al mercato e quindi rendicontarono i lavori. A questo punto sono curioso di conoscere la rendicontazione che il Comune ha inviato alla Regione, in modo da capire se hanno speso tutti i soldi e soprattutto come. La verità è che l’amministrazione Foti cominciò a lavorare su quel finanziamento a inizio 2014, ma poi i lavori partirono solo a dicembre. Persero un anno per un intervento già progettato. Purtroppo io non ero più presente in Consiglio, altrimenti mi sarei incatenato pur di far cambiare il progetto.

Spulciando tra quelle carte del 2014, però, nel progetto risultano circa 120 mila stanziati per riqualificare via De Gasperi. Lei sostiene che l’intervento non lo aveva previsto. Quindi cos’è successo?
Quei lavori effettuati dimostrano che hanno spostato una parte del contributo su altre cose che non avevano nulla a che fare con l’area mercatale. Se l’avessero fatto con i residui di gara non avrei avuto nulla da eccepire, ma è evidente che sia stato stravolto il progetto originario. Non so se, a termini di legge, era possibile farlo, a maggior ragione è importante capire cosa sia stato rendicontato alla Regione. E’ una vicenda che mi lascia tanti dubbi.

Lei, quindi, teme che parte del finanziamento sia stato spostato su altri interventi e per questo oggi l’area non sia idonea ad ospitare un mercato?
E’ abbastanza evidente, questa vicenda è assurda e io rimango allibito da quanto accaduto nel 2014 per questo spero che venga fuori la rendicontazione, la città ha il diritto di sapere, ma anche i commercianti. I lavori realizzati nel 2014 sono diversi da quelli previsti nel mio progetto. L’Asl pretendeva la realizzazione della fogna per le acque nera a servizio degli alimentaristi. Si tratta di un intervento importante e non credo sia stato realizzato insieme a tante altre cose. Con quel progetto avremmo risolto il problema del piazzale e del mercato.

A proposito di Asl, l’Azienda sostiene che nessuno le ha mai chiesto il rilascio del parere. Si tratta di un’azione che poteva fare anche in proprio o serviva una richiesta dal Comune?
L’ente avrebbe dovuto chiedere all’Asl di effettuare il sopralluogo una volta terminati i lavori di riqualificazione. Ciò non è mai avvenuto, io immagino perché l’amministrazione dell’epoca era a conoscenza del fatto che erano stati eseguiti lavori diversi. D’altronde basta fare un giro sul piazzale per verificarlo. I punti acqua e luce per gli alimentaristi non ci sono, così come i bagni nel botteghino della Curva Sud. Io immagino non sia stata realizzata nemmeno la fogna, altrimenti dovremmo vedere delle altre caditoie, oltre a quelle presenti. Ci dovrebbe essere una linea lungo la zona dove si mettevano gli alimentaristi. Controllerò meglio per capire se sia stata realizzata, ma credo non ci sia. Da quanto ho visto quell’anno è stato solo rifatto l’asfalto e ridisegnati gli stalli. Fu un lavoro veloce perché c’era la scadenza perentoria per la rendicontazione in Regione. Per questo credo che l’Asl non sia stata mai chiamata, proprio perché non sono stati eseguiti quei lavori richiesti dall’azienda quando ero assessore. Se avessero chiesto un sopralluogo, l’Asl avrebbe messo dei paletti seri allo svolgimento del mercato e ripetuto quanto detto a noi nel 2010.



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