L’ultimo precedente in Irpinia
L’ultimo incrocio tra Avellino e Ternana evoca ricordi e suggestioni mica da ridere. Era l’8 marzo 2020. L’Italia cominciava ad entrare con forza nell’incubo Covid, con il lockdown totale che sarebbe scattato soltanto qualche giorno dopo. Il Partenio-Lombardi era chiuso al pubblico. Le due squadre arrivavano all’appuntamento con stati d’animo diversi. Lupi tonici, con la salvezza blindata e la voglia di stupire. Con la massima leggerezza possibile. Fere in difficoltà, con la mente rivolta ormai alla Coppa Italia, scorciatoia utile per entrare dritti di corsa nella lotteria playoff. In casa Avellino la fibrillazione era doppia. Alla presenza del presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli, cominciava ufficialmente la nuova era D’Agostino. L’era del rilancio in casa biancoverde dopo mesi vissuti sul filo della tensione. A sfogliare la margherita per riuscire a capire quale sarebbe stato il destino del glorioso lupo.
I 90 minuti di gioco non smentivano quelle che erano le forze e le sensazioni del momento. Spinti anche dalla voglia di cominciare il nuovo percorso nel verso giusto, i lupi facevano propria la posta in palio regolando i rivali con il classico risultato all’inglese. 2-0 firmato dal colpo di testa di Albadoro e dal rigore di Di Paolantonio. Un gol per tempo. Un gol all’inizio, uno alla fine. Tre punti preziosissimi, a maggior ragione nell’ottica di quell’algoritmo che definirà poi le graduatorie della stagione. Debutto col botto per la nuova gestione, con il rammarico di non aver però potuto festeggiare insieme ai propri tifosi. Un’amarezza che purtroppo prosegue ancora oggi. Un’amarezza che sarebbe sicuramente mitigata se il colpo riuscisse anche stavolta.