Eziolino Capuano non ha bisogno di motivazioni particolari per tirare fuori il meglio di sé. Vive il calcio a 360°, con trasporto emotivo e con l’ardente fiamma di chi vuole spaccare il mondo. Lo fa di suo, cerca le sfide dentro di sé, anche quando il rumore dei nemici là fuori è nullo o quasi. Ma se c’è una cosa che non tollera, una cosa che proprio non digerisce, è il senso di ingiustizia; il sentirsi privato di un qualcosa che sente suo.
Una situazione che il tecnico biancoverde ha vissuto spesso in carriera, specie quando per lui si avvicinava il traguardo dei playoff di Serie C. Per questo, ora che gli spareggi promozione sono a portata di mano, i suoi occhi sono carichi di determinazione. Per questo ora che l’Avellino, il suo Avellino, è pronto a giocarli, Capuano non vuole porsi limiti. È troppa la voglia di rivincita, troppo il desiderio di vivere l’emozione di partite da dentro o fuori.
Un’emozione che Capuano si era meritato sul campo almeno altre tre volte, prima del suo exploit in biancoverde. La prima ai tempi della Puteolana (C2), nella stagione 2000-2001. Dopo un’annata vissuta a sorpresa ad alta quota, Capuano fu esonerato al termine della regular season. Un esonero misterioso e inspiegabile, che per il tecnico trova però giustificazione in un suo rifiuto: “Perché mi rifiutai di perdere in casa con il Tricase. Alla penultima giornata di campionato. Il Tricase doveva salvarsi e noi eravamo aritmeticamente qualificati per i playoff. Dovevamo perdere, Io non volli farlo. Per me il calcio non è questo. La partita finì 1-1 e io qualche giorno dopo fui esonerato, senza potermi giocare i playoff”.
Due anni dopo, nel 2002-2003, Capuano visse un’altra esperienza simile, diversa nelle modalità ma ugualmente inaccettabile, sulla panchina del Nocerina (C2). I suoi molossi volano, sono secondi al termine del girone d’andata, ma dopo la sconfitta con la capolista Foggia qualcosa si rompe. L’ambiente gli volta le spalle e a febbraio arrivano le dimissioni irrevocabili.
Dopo una lunga serie di stagioni passate a lottare per non retrocedere, conquistando una serie di salvezze impossibili, nel 2017-2018 Capuano sente di nuovo odore di post-season. Alla guida della Sambenedettese il tecnico di Pescopagano stupisce tutti. Arrivato a stagione in corso, tra mille difficoltà, trascina la squadra al secondo posto ma viene esonerato a poche giornate dalla fine per contrasti con la società. Una nuova ingiustizia, che lascia l’amaro in bocca a Capuano e gli impedisce di giocarsi la B.
Come in un sogno, però, ora il destino sembra pronto a regalargli la rivincita. Dopo aver portato a termine l’ennesimo miracolo-salvezza, il suo Avellino vuole ora giocarsi le sue carte in chiave promozione. La missione è sulla carta impossibile, ma Capuano ha un conto in sospeso con i playoff e non vuole lasciarsi scappare questa occasione tanto attesa.