La vertenza della Cms di Morra De Sanctis esplode e arriva in Prefettura dove in mattinata i delegati sindacali hanno organizzato un sit in per chiedere certezze sul futuro dell’azienda che in Irpinia occupa complessivamente 150 lavoratori tra Morra, Nusco e Prata. Le proteste partite dallo stabilimento di Morra per i ritardi nel pagamento degli stipendi, il mancato versamento di contributi per circa 350mila euro. I sindacati dei metalmeccanici hanno chiesto al Prefetto di farsi mediatore per ottenere un incontro e avere così garanzie che possano scongiurare il pericolo licenziamenti.
In serata però è l’azienda ad intervenire con un comunicato ufficiale. “La Direzione della CMS Spa non riesce a comprendere le ragioni e le finalità dei tentativi maldestri di creare tensioni tra i lavoratori, considerato che l’azienda sta pagando regolarmente le retribuzioni, anche se negli ultimi due mesi in due rate, e che ha sempre avuto un confronto aperto e leale con tutte le rappresentanze delle OO.SS. e dei lavoratori su ogni argomento, come ampiamente dimostrato neIl’incontro dello scorso 13 luglio. Su richiesta delle stesse OO.SS. sono stati programmati incontri nelle singole unità produttive per i giorni 27 e 28 luglio, in modo da poter affrontare anche problematiche specifiche dei sei diversi siti, ed a Morra De Sanctis l’incontro è stato convocato per lunedì 27 luglio 2020 alle ore 11,30, a conferma della massima attenzione riservata a questo stabilimento. Per oggettive ragioni ostative, ampiamente spiegate, non è stato possibile anticipare l’incontro, e ciò ha innescato immotivate e pretestuose azioni di protesta che riguardano un solo stabilimento. Tutto ciò- scrivono dall’azienda- ha provocato un danno d’immagine per la Società, che lavora per importanti clienti, mettendo così a rischio la continuità produttiva. Considerata l’attuale situazione, la Direzione CMS Spa conferma la disponibilità all’incontro di lunedì prossimo a condizione che cessi l’astensione dal lavoro, e si riserva di agire legalmente in caso continuino ad essere diffuse false informazioni”.