“Torniamo da Verona con la consapevolezza di aver rappresentato l’intero sistema vitivinicolo regionale, partendo dalle peculiarità delle diverse aree geografiche e aggregando tutti i territori nel brand Campania, grazie alla sinergia con il sistema camerale e alla collaborazione dei presidenti dei Consorzi di tutela. Dobbiamo ripartire da questo importante traguardo, unendo le forze, per essere sempre più competitivi sui mercati e puntare sulla DOP economy. Da domani ci concentreremo su Vinitaly 2025, con la certezza di sostenere e accompagnare le nostre imprese, nella direzione tracciata dal presidente De Luca”.
L’intervento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, nel corso della 56esima edizione di Vinitaly. Per capire ancora meglio lo sforzo della Regione Campania, basta vedere i numeri: oltre 180 aziende vitivinicole campane presenti; 2.000 etichette; spazio espositivo di circa 5.800 metri quadrati (secondo solo al Veneto); 6 masterclass con ospiti internazionali; 2 importanti convegni su DOP economy e promozione dei vini nel mondo delle pizzerie; 1 evento per celebrare gli 800 anni dell’Università Federico II, con la lectio magistralis di Luigi Moio, uno dei più affermati scienziati del vino; collaborazione con le 4 Camere di Commercio campane e i 7 Consorzi di produttori (Vitica, Irpinia, Sannio, Vita Salernum Vites, Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia, Penisola Sorrentina); supporto dell’Enoteca regionale e dei sommelier specializzati dell’AIS Campania.
“La viticoltura esprime tutta la cultura, la storia e le tradizioni della nostra comunità. Un asset straordinario – continua Nicola Caputo – per presentare ai turisti una offerta ancora più ricca, trasformando il vino in un testimonial capace di evocare i valori, i paesaggi e la bellezza della Campania. Un grande plauso a tutti i produttori campani, che con la loro determinazione e passione rappresentano la vera locomotiva di questo settore. Prossimo appuntamento in Cabina di regia per condividere i percorsi enogastronomici e valutare nuovi itinerari per valorizzare le vigne storiche collegate ai siti culturali di riferimento della nostra regione”.
Nel corso di Vinitaly, la seconda edizione del riconoscimento che premia gli Ambasciatori dei vini e i ristoranti italiani con la migliore carta dei vini campani. La giuria di esperti – composta da Antonio Paolini (Curatore Guide Ristoranti, giornalista e critico enogastronomico), Leila Salimbeni (direttore di redazione della rivista Spirito diVino e collaboratore della Guida Ristoranti dell’Espresso) e Chiara Giovoni (wine expert e coordinatore del premio) – ha premiato: Villa Maiella (1 Stella Michelin) per l’Abruzzo; Romano (1 Stella Michelin) per la Toscana; Andrea Aprea (2 Stelle Michelin) per la Lombardia; Da Nando per il Friuli Venezia Giulia; Ombre Rosse per l’Emilia Romagna; La Credenza (1 Stella Michelin) per il Piemonte; Enoteca La Torre a Villa Laetitia (2 Stelle Michelin) per il Lazio; Monticelli Sapere e Sapori per il Molise; Dimora Ulmo per la Basilicata; Da Tuccino per la Puglia; L’approdo per la Calabria; Don Camillo per la Sicilia; Peter Brunel (1 Stella Michelin) per il Trentino Alto Adige; Le Calandre (3 Stelle Michelin) per il Veneto; Forte Village per la Sardegna; Ristorante Posillipo per le Marche; Paolo Griffa al Caffè Nazionale (1 Stella Michelin) per la Valle d’Aosta; San Giorgio per la Liguria; I Sette Consoli per l’Umbria.
“L’obiettivo che ci siamo posti – conclude l’assessore Caputo – è quello di rafforzare il legame tra la Campania dei produttori e i ristoratori che sono testimonial della nostra produzione viticola al di fuori della regione. Questo percorso non finisce qui: il nostro sogno è creare un network del vino campano, fatto da chi di vino se ne intende e da chi ha davvero a cuore la sua promozione”.
Per la prima volta, premiati anche i vini più presenti nelle carte dei ristoranti che lo scorso anno sono stati nominati Ambasciatori: “Vino Mainstream”, Costa d’Amalfi Furore Bianco Dop “Fiorduva” di Cantine Marisa Cuomo; “Rosso dell’Anno”, Colli di Salerno Igp di Montevetrano; “Bianco dell’Anno”, Greco di Tufo Dop “Giallo d’Arles” di Quintodecimo; “Bollicina dell’Anno”, Caprettone Spumante Metodo Classico Pietrafumante Brut di Casa Setaro.
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