A decretarne il successo planetario, la performance di Lady Gaga alla notte degli Oscar, quando si è esibita “acqua e sapone” in mondovisione.Ma non è solo una delle tendenze beauty del momento, perché il “makeup-no makeup”, letteralmente il trucco non trucco, è anche e soprattutto un’esigenza diffusa e condivisa da adolescenti, sportive, donne adulte e anche uomini.
«Avere un’aria sana, un incarnato uniforme e luminoso come senza sforzo è una delle richieste principali del mercato, anche se non l’unica», dice Lucrezia Bartilucci, truccatrice. Per soddisfare questo bisogno di bellezza “naturale”, la cosmetica si è rinnovata proponendo BB, CC e DD cream capaci di offrire una reale alternativa al fondotinta. Non è tutto. Queste creme colorate 2.0, chiamate anche beautifier, cioè creme abbellenti, sono anche ricercate da chi vuole semplificare la beauty routine e di solito non si trucca o si limita al mascara. Con i primi caldi, poi, sono in molte a desiderare un’alternativa più leggera al solito make up.
«BB sta “blemish balm”, balsamo antiimperfezioni, fatto per minimizzare linee d’espressione, macchie o brufolini, mentre CC cream vuol dire “color correct”, quindi è più pensato per dare uniformità alla carnagione tramite pigmenti, DD sta per “daily defence” cioè protezione quotidiana perché è ricco di fattori di protettivi ma in realtà i nuovi prodotti finiscono per riassumere tutte le prestazioni: effetto soft focus, pigmenti, ma soprattutto idratazione e protezione cutanea», spiega il cosmetologo Umberto Borellini, docente presso diversi atenei.
Come molti cosmetici polivalenti, però, l’equilibrio tra le performance varia e non sempre soddisfa la consumatrice. O, viceversa, per garantire certi risultati da filtro fotografico, la formula diventa molto complessa e può dare problemi a chi ha la pelle sensibile. Abbiamo preso in esame 16 creme colorate, premiandone 4. Ecco con quale criterio le abbiamo preferite.
La formula
«Abbiamo dato la precedenza alla semplicità: in tempi di epidermidi sempre più reattive, abbiamo puntato su ingredienti lenitivi, come l’acqua distillata di camomilla, di rosa o d’orzo (chamomilla recutita floral water, rosa damascena floral water e hordeum vulgare stem water nell’INCI, l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente che trovi in etichetta); non devono mancare agenti idratanti ed emollienti come l’aloe (aloe barbadiensis leaf juice), la glicerina vegetale (glycerin) e l’acido ialuronico (hyaluronic acid), o oli dermoaffini come quello di oliva, di jojoba o di macadamia (li identifichi grazie ai nomi latini), dalle proprietà restitutive», puntualizza l’esperto. «Il resto sono pigmenti naturali di origine minerale (mica, solum diatomeae, hectorite), oltre a ingredienti biotech che danno leggerezza, sfumabilità e piacevolezza alla crema e, spesso, filtri solari», sottolinea Borellini.
Questi ultimi, tuttavia, appesantiscono la formula e l’effetto sulla pelle può diventare troppo lucido. Poiché nel frattempo sono usciti sul mercato i fondotinta solari, le acque e le ciprie con SPF da applicare dopo il make up, abbiamo deciso che la presenza di un filtro non era più fondamentale nella formula ed escluso quelli nano: hanno performance indubbie in termini di leggerezza, ma sono controversi perché sospettati di “migrare” oltre la barriera dell’epidermide. Infine, abbiamo puntato sulle formule più ricche di principi attivi, ma anche sicure dal punto di vista della tollerabilità.
La prova
Abbiamo applicato le creme colorate al mattino, alcune dopo aver steso contorno occhi e siero, mentre le più giovani lo hanno fatto sulla pelle “nuda”, come se fosse una crema idratante. Poiché lo scopo è semplificare la routine quotidiana, ma anche ottenere un effetto bonne mine soddisfacente, abbiamo valutato diversi aspetti: la consistenza, la facilità a sfumare il prodotto, il colore sulla pelle, la fragranza, la comodità del contenitore e il risultato sul viso subito, dopo qualche ora e a fine giornata. Abbiamo, invece, escluso formule ottime come creme giorno, ma con pigmenti poco performanti, così come prodotti troppo pastosi che sono risultati “pesanti” sulla cute.
Il consiglio
«Le creme colorate più nuove sono polivalenti: le può usare anche “lui” per minimizzare i piccoli segni, ma puoi variare il risultato con piccoli aggiustamenti nell’applicazione. Per un finish naturale, quando fai sport, usala come una crema idratante senza aggiungere altro (ma se stai all’aperto ricorda il filtro solare); se vuoi più coprenza perché hai qualche macchia, picchietta un po’ di prodotto sui punti incriminati; se cerchi un effetto makeup-no makeup, anziché spalmare la crema, picchiettala sulla pelle con una spugnetta, finché non si assorbe: otterrai un effetto molto naturale ma più coprente. Però, detergi sempre il viso la sera: per rimuovere i pigmenti, i possibili filtri solari, e anche lo smog che si sono depositati sul viso. Avrai un’epidermide ancora più luminosa», conclude la makeup artist.
I nostri Lab tester: Umberto Borellini, cosmetologo e docente presso diversi atenei; Lucrezia Bartilucci, truccatrice; Laurence Donnini, giornalista.
Fai la tua domanda ai nostri esperti