E’ online sulla piattaforma Youtube il documentario “Vista da Campo Bergamo – Una storia di terremoto, solidarietà, ricostruzione” dei giornalisti Giulio D’Andrea e Paola Liloia.
Campo Bergamo, l’esempio più iconico di social housing in Alta Irpinia, fu pensato e realizzato dopo il terremoto del 1980, che rase al suolo la provincia di Avellino. Dalle macerie di Lioni a un campo di volontari, dagli aiuti agli sfollati e all’architettura sociale. Il documentario raccoglie le testimonianze di alcuni suoi abitanti nelle diverse fasi storiche e le voci di chi materialmente contribuì alla nascita delle residenze popolari. Due comunità, quella lionese e quella bergamasca, unite nella più grande tragedia del secondo Novecento da uno straordinario e unico moto solidale. Gratitudine e malinconia si mescolano in un susseguirsi di ricordi a quarant’anni dal sisma, in un lavoro che vuole consegnare un pezzo di memoria collettiva alle nuove generazioni.
Il lavoro, prodotto dall’associazione di promozione sociale “La Prediletta” in collaborazione con la testata giornalistica IrpiniaPost, esce 40 anni esatti dalla nascita a Bergamo del Comitato Pro-terremotati d’Irpinia. Il documentario gode del patrocinio morale della Provincia di Bergamo, del Comune di Lioni e del Consiglio regionale della Campania. Il documentario è stato selezionato per la partecipazione alla sezione “Spazio Campania” del Festival Internazionale del Cinema Laceno d’Oro 2020.
“Per chi è cresciuto nell’immediato dopo-terremoto, Campo Bergamo a Lioni rappresenta uno dei luoghi simbolo dell’Alta Irpinia. Come i prefabbricati, come le piccole new town a Conza e Bisaccia. È un luogo che mi ha sempre affascinato. È stato stimolante ricostruire il percorso che ha portato alla costruzione del quartiere. Forse non sarà un monumento della ricostruzione, ma da un certo punto di vista il complesso abitativo dimostra come molti interventi si siano rivelati efficaci nel breve e duraturi nel lungo termine a prescindere dall’estetica. I tre palazzoni si sono legati negli anni al tessuto urbano lionese. Un intervento riuscito. L’auspicio è che il nostro lavoro possa essere uno stimolo per la riqualificazione di questo e altri quartieri sorti negli anni ’80 in Irpinia”, spiega Giulio D’Andrea.
“Ci siamo resi conto che, a distanza di quarant’anni dal terremoto, la riconoscenza della comunità di Lioni per la solidarietà ricevuta non è svanita e, anzi, le immagini drammatiche della bergamasca, colpita duramente dal covid durante il lockdown, l’hanno rinnovata. Ci siamo chiesti il perché e ci siamo interrogati su quanto, di quella esperienza, fosse noto ai più giovani. A chi come me è nato anni dopo il terremoto. Abbiamo cercato voci, irpine e non, abbiamo raccolto immagini e ritagli di giornale. Ne è nato un omaggio a volontari, tecnici, amministratori, alla gente di Bergamo. E il tentativo di consegnare alle giovani generazioni un pezzo di storia locale, un tassello di quella grande storia del sisma dell’Irpinia che esse si portano sulle spalle talvolta in maniera inconsapevole”, racconta Paola Liloia.