Quando si parla di Crotone-Avellino non si può non ricordare la gara dell’11 maggio 2003, che segnò il ritorno in B dell’Avellino, dopo sette stagioni di fila in terza serie.
Sulla panchina biancoverde sedeva Salvatore Vullo, intervistato per l’occasione da Il Mattino. L’allenatore, dalla sua Favara, ha inviato un messaggio a Biancolino, suo giocatore in quella straordinaria cavalcata fino alla promozione: “Se saprà gestire la squadra come si gestiva da giocatore, allora l’Avellino è a cavallo. Dove sta scritto che non sia pronto? Ha vinto il campionato con la Primavera 3, stava facendo bene in Primavera 2. Queste chiacchiere mi fanno incavolare. Anche io dovevo arrivare per salvarmi e poi siamo andati in Serie B. Biancolino è un avellinese purosangue, ormai da tempo: è rimasto lì, si è ambientato, ci tiene alla maglia. Si è fatto volere bene da un intero popolo”.
Sul trionfo di Crotone: “Ricordo che Pecorari voleva farci restare in dieci. A un certo punto restò a terra, allora lo sollevai. Fu a quel punto che mi resi conto di essere entrato in campo. Un delirio. Pura trance agonistica. E poi, che felicità! Quell’anno avevo pressioni per giocare con il 4-3-3, dovevo preparare il terreno per l’arrivo di Zeman. Ne ho fatte di litigate mai venute fuori per mantenere la libertà di scelta mia e dei giocatori”.